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domenica 19 marzo 2023

Il circolo di Vienna e il falsificazionismo di Popper

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NEOPOSITIVISMO (empirismo logico) ---> IL CIRCOLO DI VIENNA (1924 - 1938)

Si riprendono temi del positivismo: l'esaltazione della scienza (Comte) e l'ottimismo per la tecnologia, ma è una corrente più matura, comprende anche i limiti del sapere scientifico ed è influenzata dalla riflessione sul linguaggio (Frege, Wittgenstein, Russell).

A Vienna viene fondato un circolo di intellettuali (scienziati e filosofi perlopiù) che emanerà un manifesto sulla "concezione scientifica del mondo".

Esponenti principali: Moritz Schlick (1882 - 1936), fisico e fondatore del circolo, allievo di Max Planck (1858 - 1947), iniziatore della fisica quantistica. 

Schlick costituisce il principio del verificazionismo, e viene ucciso da un fanatico nazista.

Altro esponente del circolo è Otto Neurath (1882 - 1945), neopositivista e marxista.

E il più famoso è forse Rudolf Carnap, logico e filosofo (1891 - 1970) si occupa prevalentemente di filosofia del linguaggio e insegnò anche in America.

Tratti in comune dei nei-positivisti.
Cercano dei criteri di significanza, per poter distinguere proposizioni con un significato o senza significato 

---> Possibilità di verificare empiricamente il contenuto delle espressioni (controllo di realtà).
Importanza della scienza empirica basata sull'osservazione. 
----> Se solo la scienza ha significato, ciò che non lo è non lo possiede (la metafisica non ha allora significato - non che non è falsa: non ha contenuto.)
Così la religione  o l'occulto. 

Si dice invece qualcosa di sensato quando si fa scienza (giudizi sintetici a posteriori) o ragionando sulle idee (matematica e logica, ma sono deduzioni ordinative) [giudizi analitici a priori]. [Per i neo-positivisti non esistono i giudizi sintetici a priori di Kant]

Altri giudizi non sono ritenuti validi. 
La filosofia allora non deve essere metafisica o esistenzialista, ma analitica. 

Rimane però l'idea dei primi positivisti (Comte)  di estendere l'approccio matematico e la formalizzazione della lingua a materie non esattamente "di scienza forte", come la sociologia o l'etica (ex dell'utilitarismo).

Il criterio (principio) di significanza viene formulato da Schlick è il principio di verificazione. 

---> Ogni proposizione ha significato se sono in grado di immaginare le relative esperienze atte a verificarlo. 
Solo Se è possibile, la proposizione ha significato (a prescindere dal valore di verità).
---> Principio radicalmente anti-dogmatico

ex: In Italia non ci sono vulcani (verificabile pur essendo falsa)
Dio esiste (non verificabile)

La metafisica viene quindi definita priva di senso (ma già per Kant non era fonte di conoscenza, solo di pensiero, del resto ineliminabile dai bisogni umani). 

Carnap però attenua con il passare del tempo la portata di questo principio. 
Dirà che metafisica, etica, religione non avranno senso logico-conoscitivo ma esistenziale- motivazionale. (Verità per me - del singolo alla Kierkegaard)

La critica di Popper


KARL POPPER (1902, Vienna - 1994, Londra)

Vive prima in Austria (entra in contatto con il circolo di Vienna), poi in Nuova Zelanda, quindi in Inghilterra (dove prende la cittadinanza).



«Sentivo che era questo il vero atteggiamento scientifico. Era completamente differente dall'atteggiamento dogmatico, che continuamente affermava di trovare "verificazioni" delle sue teorie preferite. Giunsi così, sul finire del 1919, alla conclusione che l'atteggiamento scientifico era l'atteggiamento critico, che non andava in cerca di verificazioni, bensì di controlli cruciali; controlli che avrebbero potuto confutare la teoria messa alla prova, pur non potendola mai confermare definitivamente.»

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Opere principali:

La logica della ricerca (1935)

The open society and its enemies, (1945) -  La società aperta e i suoi nemici

Conjectures and refutations (1963) - Congetture e refutazioni

Objective knowledge. An evolutionary approach (1972) - Conoscenza oggettiva, un approccio evolutivo.

Cattiva maestra televisione
Karl R. Popper - Edizione "Marsilio" 2002

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Popper è probabilmente uno dei più importanti filosofi della scienza del 900, più che essere legato al Neopositivismo si rifà alle teorie di Einstein.

Le sue teorie non sono verificabili in maniera semplice, seguendo i principi del circolo di Vienna, sono a volte degli azzardi.

Tali azzardi magari sul momento non possono essere verificati, ma hanno un potere predittivo molto efficace. 

Sono dottrine più falsificabili che verificabili. E alcune di queste limitano le teorie precedenti (la teoria della relatività limita quella di Newton a un caso particolare). 

La scienza si rivela sempre più come meno ovvia e certa di un tempo, ma atta ad aprire più campi di ricerca e riflessione.

Popper critica anche l'empirismo logico: la filosofia non può essere SOLO studio del linguaggio, ma deve occuparsi delle grandi questioni (domande) umane (ex etica e politica).

La filosofia si occupa di problemi autentici che non riguardano meramente l'abuso del linguaggio.


---> Limiti del principio di verificabilità: rischia di essere dogmatico. (Popper)
Se dico: ogni proposizione ha significato solo se è verificabile empiricamente, sto parlando di una universale affermativa. 

---> Il problema è che se parlo di una totalità... non posso verificarla empiricamente. [Kant: critica della dialettica trascendentale sulle totalità]
---> Ma allora il principio di verificabilità non ha senso secondo questa logica ristretta.

... Ma anche leggi della fisica diventano non verificabili (ex della gravitazione universale di Newton)

La legge di gravitazione universale afferma che due punti materiali si attraggono con una forza di intensità direttamente proporzionale al prodotto delle masse dei singoli corpi ed inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza.

Alla fine rimangono sensate solo le proposizioni particolari. 

---> Allora Come fare scienza?

Popper arriva quindi ad un principio opposto e più performante.

---> Il principio di falsificabilità (o falsificazione) non è un principio di significanza, ma di demarcazione.

Per stabilire cosa è scienza e cosa non è scienza (non ciò che ha significato o meno).
Le frasi della metafisica, per quanto non falsificabili, quindi hanno senso per Popper - ma non sono scienza.

Ha senso parlare di esistenza (o meno) di Dio a prescindere dalla falsificabilità.
Del resto nel corso della storia a volte la metafisica ha suggerito spunti alla scienza (ex di Democrito o di Occam) o ha presupposto in anticipo un sistema ordinato di leggi (Aristotele).


Una frase è scientifica quando posso immaginare un'esperimento che possa falsificare questa affermazione. 

ex "Domani ci sarà il sole", è falsificabile.
L'idea del creazionismo non è falsificabile.

"Domani pioverà oppure non pioverà" sarà sempre vera. --> Non è falsificabile. (Ma sarebbe stata verificabile e vera per il principio di verificabilità).

La legge di gravitazione universale di Newton è falsificabile ma non verificabile. 
(Basta un solo caso per falsificarla --> finché non riesco sarà assunta come vera)

Ma anche il banale "tutti i corvi sono neri" mi dà l'idea di come falsificare sia molto più facile che verificare --> basta un'eccezione.

La falsificazione però è potenziale (la scienza, se tale, deve darmi quella possibilità).

Le asserzioni base sono i migliori falsificatori potenziali (in A esiste B)

La falsificazione deve essere riproducibile e intersoggettiva ---> comunità scientifica. 

Più falsificatori potenziali ci sono in una teoria più  esse sono scientifiche: per questo le teorie di Einstein secondo Popper sono l'esempio perfetto della scienza. Ci sono molti azzardi in questo senso.

---> Conseguenza: la verità della scienza è vera fino a prova contraria. Nessuna teoria è vera per sempre. Nel frattempo sono corroborate (hanno resistito ad alcune critiche o falsificazioni).

Ne viene fuori una visione della scienza molto diversa: non è uno strumento costruito sulla roccia ma su palafitte. 

(Anche la fisica quantistica forse ha più che a che fare con la probabilità che con la certezza).
 
ex. di discipline non scientifiche per il principio di falsificabilità:

Ci sono ambiti criticati in questo senso da Popper, come:

- Il marxismo
- La psicanalisi (ex Freud e Adler)

Per Popper queste discipline non sono scienze, anche se ritenute tali dagli autori e da grandi contesti culturali.
Il problema è che con la teoria marxista o psicanalitica si possono interpretare o verificare molte questioni, ma non hanno dei falsificatori potenziali.

Nel marxismo per la verità ci sono delle previsioni (crisi del capitalismo, caduta tendenziale del saggio di profitto), ma i successori di Marx non l'hanno mai considerate come smentite.

Semplicemente "deve ancora verificarsi quanto previsto da Marx."

Anche in Freud, coloro che non accettavano le interpretazioni (analisi dei sogni o del carattere) non erano pronti per accettare la verità della psicanalisi.

La critica è una rivelazione di qualche blocco psicologico, e come tale viene rifiutata.

Per Popper insomma marxismo e psicanalisi non sono smentibili: sono divenuti dogmi in quanto non falsificabili ---> Utilizzano sempre delle ipotesi di salvataggio per salvare la teoria.


Possibili problemi:

Nella pratica scientifica forse neppure questo principio sarà completamente seguito.

1. La scienza si basa su asserzioni falsificabili, ma anche le falsificazioni sono falsificabili.

La teoria geocentrica era falsificabile ed è stata poi confutata, ma a volte capita che la prova di falsificazione fosse errata o parziale

2. A volte una sola prova non basta a creare delle rivoluzioni, serve un cambiamento più lento e profondo (Kuhn e "i mondi di carta")

Studio del metodo scientifico 

Già in atto con Bacone e Galilei. 
Per Popper NON esiste un insieme preciso di regole metodologiche: si fanno congetture audaci che possono andare incontro a facili smentite, di modo da metterle alla prova
[Fallibilismo]

Tale congetture spesso derivano da motivazioni extra-scientifiche (metafisica, intuizione, mitologia, sogni, caso...) (ex della scoperta delle fibre sintetiche).

Quindi non c'è un metodo per costruire una teoria, ma c'è un metodo per corroborare le teorie (congetture e confutazioni - prove ed errori). 

Se una teoria cade, la scarto. Se resiste alle prove viene corroborata (fino a prova contraria).

Per Popper è proprio l'errore che fa progredire la scienza, non la verità. 

Analisi dell'induzione

Metodo che parte dal particolare e arriva al generale. ---> è un metodo falsamente efficace.

Non sarò mai sicuro di un'affermazione generale (lo diceva già Hume). [Tacchino induttivista di Russell].

Non esiste un'osservazione pura e semplice, si parte sempre da un'idea o una teoria. 

---> Ogni osservazione è carica di teoria. Si parte da una idea e ci si ritorna. Non guardiamo neutralmente il mondo e la mente NON è una tabula rasa

 [Teoria ---> Prova dei fatti --> Risoluzione del problema --> Miglioramento della teoria]

Per Popper la mente è come un faro: getta la luce (interpreta) l'esperimento e l'osservazione e lo scienziato deve essere pronto alla smentita.

TEORIA EPISTEMOLOGICA DEI 3 MONDI

a) Cose e oggetti fisici.
b) Sentimenti, emozioni e pensieri personali.
c) Teorie culturali (scientifiche, metafisiche, religiose) vanno oltre le esperienze personali come le idee platoniche

PROBLEMA MENTE-CORPO

Sono due stadi distinti ma correlati.
C'è qualcosa di prevedibile e qualcosa di non prevedibile (ex delle nuvole e degli orologi)


LA POLITICA DI POPPER

Analisi dello storicismo.
Critica alla filosofia della storia quando intende la storia come un percorso necessario e progressivo (Hegel, Marx, Platone, Comte..)

La storia non ha un suo senso indipendentemente dall'uomo. Dipende anche qui da razionalità, prove ed errori. 

La storia non va letta come una legge unica: la comprendiamo in piccoli spezzoni non in una totalità ---> Non esiste una legge necessaria della storia. Al massimo ha tendenze.

"Gli uomini tendono a vendicarsi quando subiscono un torto", probabile, non necessario.

Ci sono crisi demografiche e poi ricrescite, ma questo alternarsi non avviene necessariamente.

Per P. lo storicismo ha seminato le basi del totalitarismo ---> Se accetto l'idea dello spirito della storia, allora accetterò anche qualche suo profeta al quale per conseguenza non potrò oppormi.

Per lui esistono società aperte e società chiuse.

Nelle società chiuse vi sono dogmi e interpretazioni storiciste. ---> Gli individui non contano e devono adeguarsi al flusso degli eventi, più importante del singolo.

Nelle società aperte, invece, i diritti del singolo sono fondamentali. (Critica a Hegel e Platone). Per alcuni aspetti P. vede Platone come uno statalista totalitario, e questo progetto è stato ripreso da Rousseau e da Hegel.

Contro i totalitarismi bisogna opporre la democrazia: limitare il potere e permettere di rimuovere i propri governanti senza fare rivoluzioni violente. (John Locke e Mill)

Non è importante CHI governa, ma COME governa. 
La struttura di potere più che i soggetti governanti: divisione dei poteri, pluralismo, riformismo.

P. Critica anche le idee delle rivoluzioni, che spesso si rivelano fondamentali ---> portano un carico di esaltazione che rischia di deviare la rivoluzione. 
La fretta che si portano dietro rischia di farle degenerare. 

(Sergio Leone e i problemi della rivoluzione)



Ex. della rivoluzione francese che finisce con il terrore o quella russa che finisce con Stalin, o quella inglese che è finita con Cromwell.

Popper punta quindi al riformismo (e al socialismo liberale): così abbiamo tempo di verificare se le nostre riforme hanno effetti positivi oppure no. 
(Ritorna il discorso del falsificazionismo e della sperimentazione)


Paradosso della tolleranza

La società aperta deve essere tollerante con tutte le idee al di fuori di quelle intolleranti.
Quelle che minacciano il pluralismo e l'esistenza della democrazia. 

“Se estendiamo l'illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti; se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro l'attacco degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi.”

Va precisato. Lo stesso Popper dice:

“In questa formulazione, io non implico, per esempio, che si debbano sempre sopprimere le manifestazioni delle filosofie intolleranti; finché possiamo contrastarle con argomentazioni razionali e farle tenere sotto controllo dall’opinione pubblica, la soppressione sarebbe certamente la meno saggia delle decisioni.”

E:

“Ma dobbiamo proclamare il diritto di sopprimerle, se necessario, anche con la forza; perché può facilmente avvenire che esse non siano disposte a incontrarci a livello dell’argomentazione razionale, ma pretendano di ripudiare ogni argomentazione; esse possono vietare ai loro seguaci di prestare ascolto all’argomentazione razionale, perché considerata ingannevole, e invitarli a rispondere agli argomenti con l’uso dei pugni o delle pistole.”

-----> E' più probabile che Popper si riferisse alle azioni ed ai gesti, non alle parole o alle opinioni.
Tant'è che critica i regimi autoritari proprio per reprimere le opinioni altrui. 

---> Popper scrive che il governo dovrebbe punire l'atto di violenza non l'ingiuria. 
Anche perché al momento non è possibile connettere un'azione ad un'idea sociale. 

(Il rischio di semplificare il paradosso della tolleranza ed applicarlo alle opinioni e non ai gesti è - per esempio -  di incolpare Marilyn Manson per Columbine, o i videogiochi di guerra per le violenze in strada... O i comici nel regime afgano. O il caso di Charlie Hebdo..).

Le azioni possono essere dimostrate, le conseguenze delle opinioni no. [vd John Stuart Mill e l'importanza del pluralismo]
---> Reprimere un'idea può portare a diffonderla perfino maggiormente.

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Per approfondire sul paradosso della tolleranzahttps://www.youtube.com/watch?v=LfrwP-tCF3A
































































mercoledì 11 luglio 2018

Galileo e Cartesio, riassunti e schemi

Cartesio e Galileo: razionalismo empirico e metafisico

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Rivoluzione scientifica




Galileo Galilei, (1564 – 1642), fisico, filosofo, astronomo e matematico italiano.

"Il buon insegnamento è per un quarto preparazione e tre quarti teatro"

“Misura ciò che è misurabile, e rendi misurabile ciò che non lo è”
“La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.


"Dietro ogni problema c'è un'opportunità" 


Vita


Figlio di un musicista (Vincenzo), studia medicina all'università di Pisa, ma studia anche matematica e Archimede.
Dal 1592 insegna all'università di Padova e frequenta Marina Gamba, dalla quale ha tre figli (Vincenzo, Livia, Virginia), due non riconosciute.
Studia ottica e scopre il cannocchiale (o riscopre, dopo Zacharias Janssen), utile anche per verificare le teorie astronomiche di Copernico (teoria geocentrica --> eliocentrica).
Nel 1610 scrive l'opera Sidereus Nuncius (scoperte relative all'osservazione). *
Insegna a Pisa, senza l'obbligo di stare "in cattedra", ormai famoso.
1615 viene denunciato da un frate domenicano come eretico (avvertimento).
1623 Il Saggiatore, dedicato a Urbano VIII (comete -->"riflessi dei raggi del sole", ma anticipazione del metodo ---> esperimenti e osservazione)
1632 Dialogo sopra i due massimi sistemi, --> seconda denuncia, sequestro. 
(Commedia filosofica dove 3 personaggi si affrontano per 4 giorni: Salviati, Simplicio, Sagredo) [copernicano, aristotelico, neutrale] --> tentativo di dissimulazione onesta fallito. Non sempre ci prende, ex delle maree come prova della rotazione terrestre.
1633 processo contro Galileo --> abiura, domicilio coatto a Siena.
1634 ritiro a Firenze, resta considerato eretico. 
Ormai divenuto cieco continua a studiare ---> discorsi e dimostrazioni intorno a due nuove scienze; (meccanica e dinamica), 1638 (fisica, movimenti, costruzioni)
Ancora una commedia filosofica con Simplicio, Sagredo, Salviati, 6 giorni a Venezia. 
1632 muore a Firenze.
1654 l'allievo Vincenzo Viviani pubblica un'opera sulla sua vita. 
"Il signore lo chiama a sé per mostrargli da vicino le meraviglie che ha sempre guardato da qui".

FILOSOFIA
Padre della scienza moderna (con la rivoluzione astronomica e la sfida al principio di autorità). 
Scopritore del cannocchiale (per metà) e del metodo scientifico osservativo \ empirico. 
Ridefinisce i rapporti tra scienza e filosofia, che si fanno materie progressivamente diverse (non era così nell'antichità e nel medioevo). 
E quelli tra scienza e religione: la religione si occupa di Dio, di morale, di etica... di anima. La scienza si occupa dello studio della natura. 
[doppia verità: salvezza delle anime e studio della natura]
 La religione procede dall'autorità dei testi sacri (dogmi), la scienza è indagine razionale ed empirica libera (metodo quantitativo e osservativo - empirico, meccanicista, non finalista). La religione è interiore, verità rivelata. 
Astronomia: come Bruno difende la teoria eliocentrica, sulla base dell'osservazione e lo studio della natura. --> rivoluzione culturale e antropologica.
Scoperte: i 4 satelliti "medicei" di Giove; l'imperfezione della Luna (contro Aristotele), le nebulose sono agglomerati di stelle (gas) e non nubi.
Ulteriori scoperte intorno al sole e alla struttura degli anelli di Saturno. In genere l'ampiezza dell'universo: molto più vasta di quanto si credesse "ad occhio nudo".
Altre scoperte
- Isocronismo del pendolo
- Anticipazioni sull'inerzia e sull'attrito (poi sviluppate da Newton)
- Studio del piano inclinato
- Tentativo di misurare la velocità della luce
- Musica: rapporto tra lunghezza della corda e vibrazione. Emotività della voce e della musica.
- Relatività Galileiana (esperimento mentale della nave di moto rettilineo uniforme)
Critica al principio d'autorità:
L'osservazione empirica della natura e la sua traduzione in ipotesi e linguaggio matematico diviene la base della scienza. 
Critica agli aristotelici (non tanto Aristotele): ne hanno tradito lo spirito naturalista abbandonando l'osservazione e la ricerca della verità. 
Metodo: osservazione, ipotesi sotto linguaggio matematico, esperimento --> confutazione o riprova. 
Il principio di autorità poggia "sui mondi di carta", è un sapere libresco astratto. 
La scienza deve basarsi sull'esperienza e apre nuove strade: la realtà si studia tramite le sensate esperienze (sensi) e le necessarie dimostrazioni (ragione). E non può basarsi sul finalismo (aristotelico). 
La causa efficiente (come) non tanto la causa finale (perché). [Democrito - Aristotele]
Si studia il mondo (natura) lasciando le essenze (idee) per le quantità. [sensate esperienze]. Da queste esperienze si costruiscono le ipotesi. [metodo empirico-ipotetico]
Teorizzate le ipotesi deduco  una legge (ipotesi universale).
--> necessarie dimostrazioni. Devo verificare empiricamente l'ipotesi. 
--> se la dimostrazione conferma l'ipotesi la legge è validata, altrimenti bisogna riprovare. [verificazionismo e falsificazionismo --> Popper]
La parte chiave è la conferma (cimento) --> la sperimentazione. In natura non sempre ci sono le condizioni necessarie utili alla dimostrazione.
Bisogna ricrearle in laboratorio (per ex devo sottrarre elementi disturbanti, ex attrito nella caduta dei gravi o effetto placebo nella ricerca medica) [possibilità di laboratorio ideale - esperimenti mentali, ex nave]
Importanza della matematica  : la natura si legge tramite il linguaggio della matematica.




Confronto tra metodo baconiano e metodo galileiano
Bacone: metodo di catalogazione osservativo- induttivo che critica e cerca di evitare i vari idola (pregiudizi) che si attua tramite tabelle, in modo qualitativo più che quantitativo.
Qui si attua una comparazione (presenza, assenza, gradazione) [--> biologia, Carlo Linneo] non è però un metodo matematico-laboratoriale. 
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Galileo: metodo scientifico per eccellenza. Esso è ipotetico-deduttivo (ipotesi universale che si concretizza nel particolare) e anche osservativo-induttivo (dal particolare al generale). 
Osservazione [dati particolari] --> ipotesi universale (deduzione)--> sperimentazione laboratoriale (validazione) --> legge  (matematica) 
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Galileo: metodo sperimentale e scientifico



Galilei schema





Approfondimenti:
Rivoluzione scientifica: il rapporto tra Aristotele, Galilei e Newton

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Cartesio, (1596 – 1650), filosofo e matematico francese.




"Il dubbio è l'origine della saggezza"

"Io penso, dunque sono, ossia esisto"

« Si giunge così alla filosofia moderna in senso stretto, che inizia con Cartesius. Qui possiamo dire d'essere a casa e, come il marinaio dopo un lungo errare, possiamo infine gridare “Terra!”. Cartesius segna un nuovo inizio in tutti i campi. Il pensare, il filosofare, il pensiero e la cultura moderna della ragione cominciano con lui. »


(Georg Wilhelm Friedrich HegelLezioni sulla storia della filosofia, Laterza, Roma-Bari 2009, p. 468.)

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Filosofia di Cartesio come connessione multidisciplinare:

« Volendo seriamente ricercare la verità delle cose, non si deve scegliere una scienza particolare, infatti esse sono tutte connesse tra loro e dipendenti l'una dall'altra. Si deve piuttosto pensare soltanto ad aumentare il lume naturale della ragione, non per risolvere questa o quella difficoltà di scuola, ma perché in ogni circostanza della vita l'intelletto indichi alla volontà ciò che si debba scegliere; e ben presto ci si meraviglierà di aver fatto progressi di gran lunga maggiori di coloro che si interessano alle cose particolari e di aver ottenuto non soltanto le stesse cose da altri desiderate, ma anche più profonde di quanto essi stessi possano attendersi »

Razionalismo: la ragione è unica, la si usa in modo diverso.*

---> Non ci sono metodi diversi per arrivare alla verità, ma uno comune a tutte le scienze.

IDEE PRINCIPALI

1) Piano cartesiano --> geometria analitica (espressione di algebra e geometria)

«una scienza del tutto nuova, con la quale si possano risolvere in generale tutte le questioni proponibili in qualsiasi specie di quantità, sia continua sia discreta».

2) Inesistenza del vuoto (contro Democrito e Pascal) --> importanza del concetto di Estensione

Per quanto riguarda il vuoto, nel senso in cui i filosofi prendono questa parola, cioè per uno spazio dove non c’è sostanza, è evidente che non c’è spazio nell’universo che sia tale, poiché l’estensione dello spazio o del luogo interiore non è differente dall’estensione del corpo. E come, dal fatto solo che un corpo è esteso in lunghezza, larghezza e profondità, abbiamo ragione di concludere che esso è una sostanza, poiché concepiamo che non è possibile che quello che non è nulla abbia dell’estensione, dobbiamo concludere lo stesso dello spazio che si suppone vuoto: cioè che, poiché c’è in esso estensione, c’è necessariamente anche della sostanza.

3) Il metodo (discorso sul metodo, 1637)

1. Necessità dell'evidenza (chiara e distinta)

2. Scomposizione negli elementi essenziali (analisi)

3. Ricomposizione ordinata (sintesi)

4. Controllo di non aver commesso errori o distrazioni (cura) [enumerazione]

Il primo [passo] era di non prendere mai niente per vero, se non ciò che io avessi chiaramente riconosciuto come tale; ovvero, evitare accuratamente la fretta e il pregiudizio, e di non comprendere nel mio giudizio niente di più di quello che fosse presentato alla mia mente così chiaramente e distintamente da escludere ogni possibilità di dubbio.

  • Il secondo, di dividere ognuna delle difficoltà sotto esame nel maggior numero di parti possibile, e per quanto fosse necessario per un'adeguata soluzione.

  • Il terzo, di condurre i miei pensieri in un ordine tale che, cominciando con oggetti semplici e facili da conoscere, potessi salire poco alla volta, e come per gradini, alla conoscenza di oggetti più complessi; assegnando nel pensiero un certo ordine anche a quegli oggetti che nella loro natura non stanno in una relazione di antecedenza e conseguenza.

  • E per ultimo, di fare in ogni caso delle enumerazioni così complete, e delle sintesi così generali, da poter essere sicuro di non aver tralasciato nulla.

4) Razionalismo * (contro la "prevalenza" dei sensi di Democrito e Galilei) --> la ragione resta superiore

“Io sono un essere che pensa, che dubita, che nega, che conosce solo poche cose, che ne ignora molte, che odia, che vuole e che non vuole, che immagina, che ama e che sente. E che pur sapendo che tutte queste cose potrebbero anche non esistere, sa invece che esistono tutte dentro il suo cervello.”

5) L'idea radicale del dubbio iperbolico --> meditazioni metafisiche [applicazione del Metodo di cui sopra]

Le meditazioni iniziano con il  a) dubbio metodico, per cercare un "punto di verità" dal quale far partire tutto il resto della conoscenza.

« ...non prendere mai niente per vero, se non ciò che io avessi chiaramente riconosciuto come tale; ovvero, evitare accuratamente la fretta e il pregiudizio, e di non comprendere nel mio giudizio niente di più di quello che fosse presentato alla mia mente così chiaramente e distintamente da escludere ogni possibilità di dubbio»

b) Dubbio iperbolico --> genio maligno (e se fosse un Demone potente quanto dio ad ingannarmi?)

« Io supporrò, dunque, che vi sia, non già un vero Dio, che è fonte sovrana di Verità, ma un certo cattivo genio [genium aliquem malignum], non meno astuto e ingannatore che possente, che abbia impiegato tutta la sua industria ad ingannarmi. Io penserò che il cielo, l'aria, la terra, i colori, le figure, i suoni e tutte le cose esterne che vediamo, non siano che illusioni e inganni, di cui egli si serve per sorprendere la mia credulità. Considererò me stesso come privo affatto di mani, di occhi, di carne, di sangue, come non avente alcun senso, pur credendo falsamente di aver tutte queste cose. Io resterò ostinatamente attaccato a questo pensiero; se, con questo mezzo, non è in mio potere di pervenire alla conoscenza di verità alcuna, almeno è in mio potere di sospendere il mio giudizio. Ecco perché baderò accuratamente a non accogliere alcuna falsità, e preparerò così bene il mio spirito a tutte le astuzie di questo grande ingannatore, che, per potente ed astuto ch'egli sia, non mi potrà mai imporre nulla.»

c) Cogito: di tutto mi si può ingannare, non del fatto che io sto dubitando

«Non v’è dunque dubbio che io esisto, s’egli m’inganna; e m’inganni fin che vorrà, egli non saprà mai fare che io non sia nulla, fino a che penserò di essere qualche cosa.

Fino a che dubito, anche della natura, anche di avere un corpo, esisto: perché quel genio maligno non mi può ingannare. Se egli mi inganna significa che io esisto, ed esisto nel mio dubitare: io penso, dunque sono.

Io sono ora, una cosa che pensa. 

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« Bisognava necessariamente che io, che lo pensavo, fossi qualcosa. E osservando che questa verità, penso dunque sono, era così salda e certa da non poter vacillare sotto l’urto di tutte le più stravaganti supposizioni degli scettici, giudicai di poterla accettare senza scrupolo come il primo principio della filosofia. »

[E la memoria?]

D) tipi di idee (innate, avventizie, fittizie)

Avventizie: vengono da fuori

Fittizie: immagine

Innate: sono dentro di noi




e) Dalle idee innate (quella di Dio) ---> dimostro l'esistenza di Dio --> Proslogion di Anselmo


f) Dall'esistenza di Dio ritorno alla reale esistenza del mondo esterno

Egli diviene garante della conoscenza umana.

[Possibile critica: problema di circolarità: Dio esiste ed è buono --> allora esiste la realtà.
Esiste la realtà --> quindi Dio è buono ed esiste]

6) Dualismo cartesiano (res estensa e res cogitans)

Io penso (dubito) dunque sono (con certezza) --> non ho la stessa certezza sul mio corpo ---> quindi non sono il mio corpo.

Corpo e pensiero sono due cose diverse.

Io (pensiero) sono una cosa pensante e non estesa; il corpo è esteso e non pensante.

Esse sono collegate dalla ghiandola pineale (che unificherebbe le esperienze dei due lobi e dei due mondi)

 <<da cui dipende il "temperamento" del sangue (Trattato sull'uomo, XI, 1649). L'interazione tra corpo e anima è così concepita: "La piccola ghiandola posta al centro del cervello (la ghiandola pineale) può essere mossa da un lato dall'anima e dall'altro dagli spiriti animali, che [...] sono solo dei corpi; ora succede spesso che le due spinte siano contrastanti e che la più forte impedisca l'effetto dell'altra.">>

[in realtà è collegata al ciclo sonno\veglia] --> epifisi

[Molto diverso dal Monismo di Spinoza] ---> problema mente-corpo
a) Occasionalisti: il rapporto è stabilito da Dio [per prescienza - doppia armonia]
b) Spinoza: critica al dualismo*-->La sostanza non ha bisogno altro che di se stessa (la mente è il cervello) --> qui pensiero ed estensione sono solo articolazioni della medesima sostanza.
c) Leibniz: il rapporto estensione e pensiero è un caso particolare dello scontro classico materialismo-idealismo, --> ogni fenomeno è descritto da rapporti di forza\percezioni delle monadi --> armonia prestabilita di storie prospettiche.
d) Empiristi: Si percepiscono solo realtà corporee. ---> esiste solo l'estensione corporea


7) Morale: solo principi e aforismi  (morale provvisoria, non razionale ma ragionevole)

<<Il buon senso è la cosa meglio distribuita nel mondo poiché ciascuno pensa d'esserne così ben provvisto che anche coloro che più difficilmente si accontentano di ogni altra cosa non sogliono desiderarne più di quel che ne hanno >>

- controllo delle passioni (dominio assoluto di esse)
- ripresa dei principi stoici
- l'essere umano sono gli unici esseri viventi ad avere un'anima, gli animali sono più "corpi meccanici".


Approfondimenti, possibili problemi

- Introspezione resa troppo facile (conscio\inconscio; irrazionalità etc)
- E la mente degli altri? Possiamo conoscerla?
- Io sono un corpo, o ho un corpo? Dove sono? [scambi di coscienza, memoria digitale come altered carbon]

Critica al dualismo (Spinoza \ Damasio)* [ancora problema mente -corpo]

" sulla base della moderna neurobiologia, possiamo non solo dire che le immagini sorgono dal cervello, ma anche azzardare che una notevole percentuale di immagini che emergono nel cervello si formano grazie a segnali afferenti al corpo".

"Il corpo inteso come organismo totale e non solo come cervello è la mente, e la mente è la rappresentazione dell'intero mio corpo. Non c'è dualismo, non c'è separazione, c'è l'identità tra l'uno e l'altro".

- AI e Cartesio: se basta pensare per essere razionale, allora un androide così funzionante dovrebbe avere gli stessi diritti degli umani 

[blade runner, l'uomo bicentenario, test di turing]

---> problemi derivanti dal dualismo cartesiano sulla metafora cervello-software (sempre Damasio)

"L'idea cartesiana di una mente scissa dal corpo può essere stata, attorno alla metà del ventesimo secolo, l'origine della metafora della mente come programma di software. Infatti se la mente può essere separata dal corpo, forse si può tentare di comprenderla senza alcun ricorso alla neurobiologia, senza che occorra lasciarsi influenzare da conoscenze di neuroanatomia, di neurofisiologia, di neurochimica. Ed è interessante notare questo paradosso: molti scienziati cognitivisti, convinti di poter indagare la mente senza rifarsi alla neurobiologia, non si considererebbero dualisti. Può esserci qualche venatura cartesiana di separatezza dal corpo anche dietro il pensiero di quei neuroscienziati i quali sostengono che è possibile dare una piena spiegazione della mente solo in termini di eventi cerebrali, lasciando ai margini il resto dell'organismo e l'ambiente fisico e sociale che lo circonda. [...] dire che la mente viene dal cervello è affermazione irrefutabile, ma io credo che sia meglio precisarla, e considerare le ragioni per le quali i neuroni si comportano in modo così meditato: è questa a mio parere, la questione critica. Sembra, inoltre, che l'idea di una mente distaccata dal corpo abbia forgiato il peculiare modo in cui la medicina occidentale affronta lo studio e il trattamento della malattia. La scissione cartesiana permea sia la ricerca che la pratica medica; con il risultato che le conseguenze psicologiche delle malattie del corpo in senso stretto di solito vengono trascurate, e prese in considerazione, semmai, solo in un secondo momento. Ancora più trascurati sono i fenomeni inversi, cioè gli effetti somatici di conflitti psicologici."



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Altre fonti\ aforismi\schemi

Video su come imparare qualcosa in 20 ore (iniziare a farlo per sperimentare) [collegamento con il metodo cartesiano]


Sempre sul metodo di studio \ apprendimento e la motivazione:


Approfondimento per "temerari" sulla giocoleria e "imparare una cosa nuova"


The imitation game, test di Turing: una macchina può pensare?




 

Suppongo che il corpo non sia altro che una statua o macchina di terra che Dio forma espressamente per renderla il più possibile simile a noi: per modo che non solo dia ad essa all’esterno il colore e la figura di tutte le nostre membra, ma vi metta anche all’interno tutti i pezzi che si richiedono per fare sì che cammini, mangi, respiri e imiti infine tutte quelle nostre funzioni che si può immaginare procedano dalla materia e non dipendano che dalla disposizione degli organi. (da Opere scientificheL’Uomo)

  • Dal momento che ora desideravo occuparmi soltanto della ricerca della verità, pensai che dovevo fare proprio il contrario e rigettare come assolutamente falso tutto ciò in cui potevo immaginare il minimo dubbio, e questo per vedere se non sarebbe rimasto, dopo, qualcosa tra le mie convinzioni che fosse interamente indubitabile. (parte IV; 1996)
  • Anche quella che ho assunto poc’anzi come regola, cioè che le cose che concepiamo molto chiaramente e distintamente sono tutte vere, non è certa se non perché Dio è o esiste, perché è un essere perfetto e perché da Lui riceviamo tutto quello che è in noi. (parte IV; 1996)


Cartesio: schema



Approfondimento sulla filosofia dei sogni



Approfondimenti sull'esistenza (o meno) del vuoto


Approfondimento su Damasio, l'errore di Cartesio e il tema della coscienza

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Giochi e quiz

Fonti, esempio: storia della scuola e oggetti che parlano

 Documenti e foto di repertorio: la scuola negli anni Foto 1 Foto 2 Foto 3 Foto 4 POSSIBILE INTERVISTA ALLO "STUDENTE DEL PASSATO"...