"Sebbene il corso della storia sembri in gran parte essere un caos irrazionale di eventi, è possibile discernere un piano generale. La natura ha voluto che gli esseri umani, attraverso le proprie azioni e sforzi, sviluppassero le proprie capacità. La storia umana, nella sua totalità, può quindi essere vista come una realizzazione graduale di un fine della natura, un piano segreto per guidare l'umanità verso il raggiungimento di una società civile in cui la libertà e la giustizia possano prevalere."
(Kant, "Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico", 1784)
La storia del mondo è il progresso della consapevolezza della libertà, un progresso che abbiamo bisogno di comprendere nella sua necessità razionale. Ogni periodo storico rappresenta un passo avanti in questo processo, un capitolo del libro dello Spirito che si realizza nel tempo e che si evolve verso l'autocoscienza e la libertà assoluta. Nulla di ciò che è accaduto è stato vano; ogni evento, per quanto tragico, ha contribuito a realizzare un obiettivo più ampio, una realtà in cui la libertà dell'uomo è pienamente realizzata."
La storia appartiene, in una certa misura, all'essere vivente in tre modi: appartiene a chi agisce e lotta, a chi conserva e venera, e a chi soffre e ha bisogno di liberazione. Solo nella misura in cui la storia serve alla vita e all'azione vivente essa ha valore; e l'utilità storica deve essere giudicata su questa base: la vita, infatti, è il punto di vista primordiale, e l'unico che ha valore. La storia che non è capace di aiutare la vita, che non è capace di dar forza a una visione positiva del mondo, deve essere accantonata come dannosa e superflua."
(Nietzsche, "Sull'utilità e il danno della storia per la vita", 1874)
"La vita può essere compresa solo all'indietro, ma deve essere vissuta in avanti. Questa riflessione non è una giustificazione per fermarsi e guardare indietro a ciò che è accaduto, ma piuttosto un invito a comprendere che la nostra esperienza passata può darci delle lezioni. Tuttavia, nessun individuo può permettersi di vivere nel passato, poiché la sua esistenza consiste nel progredire e nel fare delle scelte, giorno dopo giorno, guardando avanti."
La storia, considerata oggettivamente, non è altro che una sequenza infinita di sforzi, lotte e sofferenze, che si ripetono costantemente senza mai raggiungere un fine definitivo. Ogni generazione, come una nuova truppa di attori, entra sul palco, recita la propria parte, e poi scompare, lasciando il posto alla prossima. È solo un perpetuo ricambio, dove il dolore e la noia sono costanti, e la volontà cieca dell'esistenza continua a manifestarsi senza scopo o significato."
(Schopenhauer, "Il mondo come volontà e rappresentazione", 1818)
----
Sei lezioni sulla storia" di Edward H. Carr (1960) è una raccolta di lezioni tenute dallo storico britannico e si concentra sulla natura della storia e sul ruolo degli storici. Ecco un riassunto dei punti principali:
1. Cosa è la storia: Carr sostiene che la storia non è una semplice raccolta di fatti, ma una costruzione intellettuale. Gli storici scelgono quali fatti considerare significativi e il loro ruolo è attivo nell’interpretare il passato.
2. Fatti e storici: Gli storici non sono oggettivi e i fatti storici non parlano da soli; sono selezionati e interpretati in base alle domande e ai contesti dello storico. La storia è un dialogo tra passato e presente.
3. Causalità nella storia: Carr affronta il problema della causalità storica, spiegando che la storia cerca di individuare le cause degli eventi, ma non è possibile risalire a una singola causa. Gli eventi sono spesso il risultato di una complessa rete di fattori.
4. Ruolo dell'individuo: Carr discute il rapporto tra individuo e società. Sottolinea che la storia è influenzata sia dalle azioni degli individui che dalle forze sociali più ampie e le due dimensioni sono strettamente intrecciate.
5. Morale e storia: Carr mette in discussione la possibilità di giudicare moralmente gli eventi e i personaggi storici. Sottolinea l'importanza di comprendere le azioni del passato nel loro contesto, piuttosto che applicare giudizi morali anacronistici.
6. Il significato della storia: Carr conclude sottolineando che la storia non è qualcosa di fisso e definitivo, ma è in costante evoluzione, proprio come la società che la studia. La storia ci aiuta a comprendere il cambiamento e a vedere il futuro come una continuità del passato.
- Ateismo moderno e materialista (--> continuità con Democrito)
- Anti idealista
TEMI
- Bisogna studiare l'uomo concreto, non ideale
- Critica all'idealismo (non solo platonico, anche religioso)
Astratto--> Concreto (ex: Dio--> uomo)
- Critica Hegel, specie in campo religioso e antropologico, per aver confuso soggetto e predicato. Il rapporto va invertito. Gli oggetti concreti ci danno il concetto. Il reale produce la ragione e l'ideale. Prima c'è la materia, poi lo spirito.
L'uomo crea Dio.
--> L'infinito della religione è l'uomo stesso: ciò che tolgo all'uomo, lo cedo a Dio.
La religione è una antropologia capovolta: Dio è una proiezione illusoria dell'essere umano in quanto specie. Dio è l'oggettivazione delle qualità, dei desideri e delle paure umane.
Le caratteristiche parziali nell'uomo (conoscenza, carattere, amore) diventano infinite in Dio.
“Il culto di Dio dipende unicamente dal culto che l'uomo ha per sé stesso, è soltanto una manifestazione di esso.”
Qualità: l'uomo sa voler bene (bene particolare) --> Dio è Bene assoluto senza male (Agostino) [bontà di Dio]
Desideri: Homo faber ("vorrei ma non posso") --> "Vorrei E posso" (volontà e potenza) [onnipotenza]
Paure: Dio è il superamento delle nostre paure [preghiere; vita dopo la morte]
“La religione è il sogno della mente umana. Ma anche nei sogni noi non troviamo noi stessi nel vuoto o in paradiso, ma sulla terra, nel regno della realtà; noi vediamo solo le cose reali nel loro incantevole splendore dell'immaginazione e del capriccio, invece che nella semplice luce diurna della realtà e della necessità.”
Per Hegel la ragione si aliena realizzando la realtà. Per F. l'uomo si aliena per creare Dio (e si sottomette a sé, e prega se stesso). La teologia è antropologia.
Il cristianesimo è più alienato dell'animismo (è meno prossimo all'uomo).
"Dimmi qual è il tuo Dio e ti dirò chi sei". Rischia di svuotarci, quindi è irrazionale.
--> l'ateismo è razionale e dovere morale per riprendersi l'umanità.
Per F. la religione è pericolosa non solo - come per Marx - l'oppio dei popoli.
---> La filosofia di F. "cammina sulle gambe e non sulla testa, con i piedi per terra" perché "l'uomo è ciò che mangia". Sangue, ossa, carne.
Filantropia positiva e umanista: Torniamo ad amare l'uomo, invece di Dio: l'abbiamo creato noi. Meglio amare qualcosa che esiste davvero, anche se più complesso.
Meglio essere "liberi" sulla terra che servi in cielo.
....> Per F. questa alienazione religiosa è naturale, magari connaturata alla nostra paura dell'imperfezione e della morte.
-----> Si passa (come dirà Stirner) dal dio della religione all'umanità. Dunque al comunismo filosofico: la felicità è tale se si coniuga con quella degli altri, perché solo l'amore spinge alla conoscenza degli altri.
“Come Dio non è nient'altro che l'essenza dell'uomo purificata da ciò che all'individuo umano appare − tanto nel sentire quanto nel pensare − quale limite, quale male, così l'aldilà non è nient'altro che l'aldiquà libero da ciò che appare quale limite, quale male.”
Stirner: Anarchico individualista. Critica Feuerbach per aver sostituito al dio-spirito della religione e di Hegel il dio dell'umanità (uomo astratto). Ma l'unico sogetto esistente è l'individuo concreto. L'io. L'unico ---> Non lo Stato, non il Socialismo, non la società. Il singolo diviene divino.
Bakunin: Anarchico collettivista. Non esiste Stato o dittatura del proletariato. L'unica legge valida è l'assunzione di responsabilità che deriva dalla libertà. Muoversi nel solco del collettivismo e dell'auto-organizzazione del sotto-proletariato (contro la divinizzazione degli operai di Marx).
"«Sono un amante fanatico della libertà, la considero l’unica condizione nella quale l’intelligenza, la dignità e la felicità umana possono svilupparsi e crescere. Non la libertà concepita in modo puramente formale, limitata e regolata dallo Stato, un eterno inganno che in realtà non rappresenta altro che il privilegio di alcuni fondato sulla schiavitù degli altri... No, io mi riferisco all’unico tipo di libertà che merita questo nome... la libertà che non conosce le restrizioni se non quelle che vengono determinate dalle leggi della nostra personale natura, che non possono essere considerate vere restrizioni, perché non si tratta di leggi imposte da un legislatore esterno, pari o superiore a noi, ma di leggi immanenti ed inerenti a noi stessi, costituenti la base del nostro essere materiale, intellettuale e morale: esse non ci limitano, sono le condizioni reali e naturali della nostra libertà..»
Georg Wilhelm Friedrich Hegel (Stoccarda, 27 agosto 1770 – Berlino, 14 novembre1831) è stato un filosofo tedesco, considerato il rappresentante più significativo dell’idealismo tedesco.
« Ciò che è razionale è reale; e ciò che è reale è razionale. »
(G.W.F. Hegel, Lineamenti di filosofia del diritto. Diritto naturale e scienza dello Stato in compendio[1821], trad. it. di G. Marini [1987], Laterza, Roma-Bari 1991, p. 14.)
Filosofia di sistema: H. è uno degli ultimi filosofi a tentare di costruire un intero sistema filosofico, che possa richiudere in sé tutti i campi del sapere.
H. è il filosofo delle triadi e della dialettica.
“La verità in filosofia significa che un concetto e la realtà concreta corrispondono.”
La filosofia di Hegel si divide in: filosofia della Logica, filosofia della Natura, filosofia dello Spirito.
La Logica si divide in: Essere (essere, non essere, divenire) [Parmenide, Eraclito] Essenza (identità, differenza, principio di non contraddizione ) [Aristotele] Concetto (concetto soggettivo, concetto oggettivo, idea).[Kant]
La Sintesi dialettica è più della somma delle parti: è un Aufhebung (superamento, togliere e conservare al contempo; oltrepassare).
Per ingrandire le immagini -> Apri immagine in un’altra scheda e aumentare lo Zoom a piacimento.
SCRITTI GIOVANILI: RINASCITA POLITICA E RELIGIOSA
Lo spirito di Gesù, che si è innalzato oltre la moralità, si mostra immediatamente rivolto contro le leggi nel sermone della montagna, che è un tentativo, compiuto per mezzo di parecchi esempi sulle leggi, di sottrarre a queste l'elemento legale, la forma di legge; esso non predica rispetto per le leggi ma indica ciò che le porta a compimento, le elimina come leggi; predica dunque un qualcosa che è superiore all'ubbidienza alle leggi e che le rende superflue
3 opere:
- Lo
spirito del cristianesimo e il suo destino,
- La positività della
religione cristiana
- La vita di Gesù
- Il cristianesimo storico ha evidenziato troppo i precetti, troppo poco il cuore (religione e spiritualità): serve solidarietà e slancio religioso.
- (Tesi) Il mondo ebraico ha cercato in Dio l'assoluto ma ha perso il contatto con il divino e gli altri popoli (per H. l'ebraismo è una religione con un dio particolare, per loro).
- (Antitesi) Il mondo greco ha riavvicinato gli uomini e gli dei, ma ha perso l'assoluto antropomorfizzandoli.
- (sintesi) La vita di Gesù è Dio che si incarna sulla terra: è figura di avvicinamento e riunione. Concilia l'assoluto e l'uomo.
-- La vita di Gesù riempie la morale formale (quella di Kant) di contenuto pratico ed esempi etici.
LA FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO (1806)
- Opera fondamentale di Hegel
E' la storia romanzata della Ragione che si concretizza nel reale, esce da sé e fa ritorno a sé.
- Struttura:
(tesi) La coscienza: lo Spirito (Ragione) si rapporta ad un oggetto e la coscienza è chiusa in se stessa.
(antitesi) L'autocoscienza: l'Io si rapporta agli altri io e scopre l'alterità.
(sintesi) La Ragione che si compie e torna a sé auto-comprendendosi.
3 figure storico - ideali
- Stoicismo e Scetticismo (Tesi - Coscienza)
La
coscienza del servo può trovare espressione nello stoicismo:
l'uomo è indipendente - e libero - al di là della propria
condizione; può essere libero “sul trono e in catene”.
Lo stoicismo, ignorando
l'oggettività della Natura e dimostrando indifferenza verso di essa,
la lascia sussistere nella sua oggettività.
Questa oggettività
viene messa in discussione dallo scetticismo il quale, rifiutando ogni certezza, si presenta come continua
contraddizione; una contraddizione che - in assenza di punti di
riferimento esterni (vengono infatti tutti costantemente negati) - si
sviluppa e vive all'interno del soggetto.
--> Il padrone ha il coraggio di affrontare la morte, il servo cerca la sicurezza, ma l'uno dipende dall'altro.
“Soltanto mettendo in gioco la vita si conserva la libertà. L'individuo che non ha messo a repentaglio la vita per la libertà non può venir riconosciuto come persona.”
- Coscienza infelice (Sintesi - Comprensione)
La coscienza di questa
contraddizione è detta da Hegel coscienza infelice.
L'infelicità nasce dalla consapevolezza della propria mutevolezza e
dal desiderio di immutabile, che però è sentito come
irraggiungibile.
G.
W. F. Hegel, Fenomenologia dello Spirito, Autocoscienza
„Questa coscienza infelice scissa entro se stessa è così costituita che, essendo tale contraddizione della sua essenza una coscienza, la sua prima coscienza deve sempre avere insieme anche l'altra. In tal modo, mentre essa ritiene di aver conseguito la vittoria e la quiete dell'unità, deve immediatamente venire cacciata da ciascuna delle due coscienze.“
— Georg Wilhelm Friedrich Hegel filosofo tedesco 1770 - 1831
La Filosofia della Natura
(Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, 1817, 27, 30).
Lo sforzo degli scienziati di portare la Natura alla Ragione.
E' divisa in Meccanica (Quantitativa), Fisica (qualitativa) Organica (Sintesi - vita)
La filosofia dello Spirito
Lo sforzo di artisti, umanisti e filosofi di portare la ragione alla Ragione (specie nello spirito oggettivo).
Religione 1. Naturale-animistica 2. Individuale- antropomorfica 3. Monoteismo assoluto (specie cristianesimo: Gesù è l'infinito che si è fatto finito)
Filosofia (lo spirito assoluto si guarda allo specchio. Pensiero di pensiero. --> concettualizzare l'infinito)
Hegel: schema spirito oggettivo
Hegel: spirito oggettivo, schema
Hegel: Etica, schema
La Storia e la Guerra
"Ogni fase della storia mondiale è un momento necessario nell'idea dello Spirito del Mondo"
La storia è una progressiva
realizzazione del regno di Dio e della Ragione che incarna se stessa.
Gli eroi e gli individui straordinari ( "individui cosmico
storici") sono "le astuzie della Ragione" per realizzare se stessa nel corso della Storia.
La Guerra è un'altra manifestazione della Ragione: con essa si dipanano i rapporti tra gli Stati e gli Spiriti dei popoli.
La guerra aguzza l'ingegno, la tecnologia e smuove il terreno statico della pace.
Metafore utili: La fenice (lo spirito di un popolo decade ma si incarna in un altro, che guida la Storia); il travaglio necessario.
Tappe della storia e della libertà:
1. mondo orientale (uno è libero)
2. mondo greco-romano (alcuni sono liberi)
3. mondo prussiano e cristiano (tutti sono liberi, coniugando forza personale e responsabilità collettiva nello Stato).
---------------------
Opposta è per esempio, la visione della storia in Goethe
"E anche se voi foste
in grado di interpretare e di esaminare tutte le fonti, che cosa
trovereste? Niente altro che una grande verità, che è stata
scoperta da gran tempo e di cui non occorre cercare la conferma: la
verità cioè che in ogni tempo e in ogni luogo la condizione umana è
stata miserabile. Gli uomini sono stati sempre preoccupati e
angosciati, si sono tormentati e torturati reciprocamente, hanno reso
difficile a sé ed agli altri quel po' di vita loro concesso e non
sono stati capaci di apprezzare e godere la bellezza del mondo e la
dolcezza dell'esistenza, loro offerta da quella bellezza..."
L'interpretazione di Antigone di Sofocle. (Ciclo tebano)
Scontro tra legge morale (degli dei) e legge degli uomini (legale).
Antigone nello scontro con lo zio Creonte è l'emblema di questo conflitto.
Creonte, fratello di Giocasta torna ad essere re di Tebe, dopo la partenza di Edipo.
La città cade nello scontro tra i due figli di Edipo: Eteocle e Polinice che si uccidono a vicenda.
Creonte considera Polinice un traditore: celebra Eteocle (che l'aveva difeso) ma ordina di lasciare alle bestie il corpo del fratello.
Antigone, sorella di Polinice si ribella e gli concede onore e degna sepoltura, contro il volere della sorella Ismene. La giovane sfida il potere di Creonte: segue le leggi divine per contrastare quelle politiche.
Hegel interpreta l'opera a partire dalle differenze sessuali.
La donna riesce a farsi carico della legge morale, di incarnare l'affetto familiare; ma le leggi politiche sono una prerogativa maschile.
Vi è uno scontro tra due prospettive opposte. Sembra esserci una divisione dei ruoli sociali.
Il ruolo politico maschile e il ruolo familiare della donna.
Questa rottura tra i sessi e tra religione e stato crea una crepa dinamica. (dialettica)
Creonte fa murare viva Antigone, lei si suicida e questa morte travolge la famiglia del Re: si uccide il figlio di Creonte, Emone, che amava la ragazza.
Euridice, madre di Emone, si suicida a sua volta, non sopportando la perdita del figlio.
Creonte rimane solo come lo è chi ha il potere.
Per H. questa tragedia rappresenta il tracollo della moralità greca: si separeranno religione e politica, elemento femminile e maschile.
----> si arriva all'individualismo tipico di Alcibiade, che rappresenta gli interessi egoistici raccontati dalla commedia ironica e individualistica di Aristofane. (Guerra del Peloponneso)
Vi è uno scontro tra tesi e antitesi che condurrà allo Stato sviluppato da Napoleone e poi dalla Prussia.
---> L'ingresso di Dio nella Storia. Il recupero migliorato dell'unità familiare dispersa nella società civile e individuale.
Quello di Hegel è uno stato forte, identitario ed etico.
Critica del femminismo a Hegel ("Sputiamo su Hegel") per l'interpretazione emozionale del femminile e di Antigone.