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mercoledì 11 luglio 2018

Filosofia, schemi Leibniz e Spinoza

Baruch Spinoza

(in ebraico ברוך שפינוזה, Baruch; in italiano Benedetto Spinoza; in latino Benedictus de Spinoza; in portoghese Bento de Espinosa; in spagnolo Benedicto De Espinoza), noto come Spinoza (1632 – 1677), filosofo olandese.
Per quanto attiene al Bene e al Male, neanch’essi indicano alcunché di positivo nelle cose, in sé considerate, e non sono altro che modi del pensare, ossia nozioni che formiamo mediante il confronto delle cose tra loro
Io non attribuisco alla natura né bellezza né bruttezza, né ordine né confusione, giacché le cose non si possono dire belle o brutte, ordinate o confuse, se non relativamente alla nostra immaginazione. (XXIII, 1974)
I. I filosofi considerano le passioni che ci travagliano come vizi dei quali gli uomini cadono vittime per propria colpa; ed è per questo che hanno l’abitudine a deriderle, deplorarle, biasimarle, o (se vogliono essere considerati più devoti) di maledirle. Essi si ritengono pertanto di fare opera divina e di toccare il vertice della saggezza, quando riescono a lodare in ogni modo una natura umana che non esiste in nessun luogo e a fustigare con le parole quella che realmente esiste. E infatti essi considerano gli uomini, non come sono, ma come vorrebbero che fossero: è per questo che per lo più, invece di un’etica, hanno scritto una satira, e non hanno mai concepito una politica che potesse essere messa in pratica, ma teorie da considerare chimeriche o che avrebbero potuto trovare realizzazione nel paese di Utopia, o nell’età dell’oro dei poeti, ovvero lì dove n’era bisogno alcuno.
[I testi di Lelia Pezzillo, p. 356, in Spinoza, libro inserito nella collana I Grandi filosofi a cura di Armando Massarenti, Il Sole 24 Ore, Ozzano Emilia 2007]

Bertrand Russel su Spinoza

Spinoza intende liberare gli uomini della tirannide della paura. «Un uomo libero pensa alla morte meno che a qualsiasi altra cosa; e la sua saggezza è una meditazione non sulla morte, ma sulla vita.» Spinoza visse completamente in accordo con il suo precetto. L’ultimo giorno della sua vita era del tutto calmo, non esaltato come Socrate nel Fedone, ma conversava, come avrebbe fatto in qualsiasi altro giorno, intorno a questioni che interessavano il suo interlocutore. A differenza di altri filosofi, non solo credeva alle proprie dottrine, ma le metteva in pratica; non so di nessuna occasione in cui, malgrado le più forti provocazioni, Spinoza si sia abbandonato a quell’animosità o a quell’ira che la sua etica condannava. Nelle controversie era cortese e ragionevole, non insultava mai, e faceva del suo meglio per persuadere.
Scomunica a Spinoza da parte della comunità ebraica di Amsterdam, del 1656
“Con il giudizio degli angeli e la sentenza dei santi, noi dichiariamo Baruch de Spinoza scomunicato, esecrato, maledetto ed espulso, con l’assenso di tutta la sacra comunità […]. Sia maledetto di giorno e maledetto di notte; sia maledetto quando si corica e maledetto quando si alza; maledetto nell’uscire e maledetto nell’entrare. Possa il Signore mai piú perdonarlo; possano l’ira e la collera del Signore ardere, d’ora innanzi, quest’uomo, far pesare su di lui tutte le maledizioni scritte nel Libro della Legge, e cancellare il suo nome dal cielo; possa il Signore separarlo, per la sua malvagità, da tutte le tribú d’Israele, opprimerlo con tutte le maledizioni del cielo contenute nel Libro della Legge […]. Siete tutti ammoniti, che d’ora innanzi nessuno deve parlare con lui a voce, né comunicare con lui per iscritto; che nessuno deve prestargli servizio, né dormire sotto il suo stesso tetto, nessuno avvicinarsi a lui oltre i quattro cubiti [circa due metri], e nessuno leggere alcunché dettato da lui o scritto di suo pugno”.
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Spinoza, Conoscenza


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Spinoza, schema


Natura naturans e natura naturata

Esempio modi e attributi

Gottfried Wilhelm von Leibniz (1646 – 1716)


Matematico, filosofo, scienziato, logico, glottoteta, diplomatico, giurista, storico...

SPIEGAZIONE E VIDEO

a) conoscenza, logica e libertà


b) monadologia, teodicea e palazzo dei destini possibili





Anche se l’interezza di questa vita non fosse altro che sogno e il mondo fisico un fantasma, io definirei questo sogno e questo fantasma abbastanza veri se, usando bene la ragione, non ne fossimo mai ingannati.
Nei simboli si osserva un vantaggio nella scoperta che è maggiore quando esprimono concisamente l’esatta natura di una cosa e nel contempo la raffigurano; allora infatti la fatica del pensiero è fantasticamente ridotta.
Tutto procede per gradi nella natura, e niente per salti
La monade qui in questione è una sostanza semplice che non entra nelle cose composte; semplice, cioè senza parti.
Inoltre, poiché tutto è concatenato a causa della pienezza del mondo, ciascun corpo agisce su tutti gli altri, e ne subisce le reazioni, in misura maggiore o minore secondo la distanza. Di conseguenza, ogni monade è uno specchio vivente, cioè uno specchio dotato di azione interna, che rappresenta l’universo secondo il proprio punto di vista, e che è regolato così come è regolato l’universo stesso.

"Ho cominciato tutto e terminato nulla".
CONCETTI DI CHIAVE DELLA FILOSOFIA DI LEIBNIZ
a) Gnoseologia
--> Critica all'empirismo di Locke: la nostra mente non è passiva. Non è una tabula rasa.(Nuovi saggi dell'intelletto umano, risposta all'empirismo).
Per Leibniz l'intelletto è attivo: "La statua è innata al marmo, ma ci vuole del lavoro per portarla alla luce". Vi è una struttura logico-matematica nella nostra mente che permette il darsi della nostra esperienza. (Ragionamento ampliato poi da Kant).

La mente è attiva nella sua formalità. L'esperienza viene filtrata da una rette intuitiva (ex della grammatica mentale di Chomsky: esiste una funzione linguistica universale che si specifica nei diversi idiomi.)
b) Verità di ragione e verità di fatto (epistemologia)
Di ragione: relative alla deduzione o alle tautologie (frasi sempre vere: "Il tavolo è un tavolo"). Sono verità astratte ed analitiche che non possono essere negate salvo cadere in contraddizione.
"Il triangolo NON ha tre lati"
Non servono altri esperimenti o verifiche per trovare queste verità.
Di fatto: sono verità sintetiche. Abbisogno dell'esperienza per scoprirle o verificarle. 
"Alessandro Magno vinse la battaglia di Gaugamela" è vera in un mondo possibile, non in tutti i mondi possibili. 
"Tom è un gatto bianco", avrebbe potuto essere nero. Posso negare la frase senza contraddirmi.
Nella conoscenza di Dio, però, non c'è contraddizione tra verità di fatto e verità di ragione.
C) Spunti verso la logica modale del '900
Logica dei mondi possibili (logica modale). 
Le verità di ragione appartengono alla necessità: appartengono a tutti i mondi possibili. Tutti i mondi che posso immaginare. Non posso immaginare un triangolo che non abbia tre lati. 
O un mondo dove un corpo non abbia alcuna estensione. O dove quel tavolo non è quel tavolo. 
Possibilità: Le verità di fatto mi dicono invece qualcosa di un (o più) mondo specifico possibile, non tutti.
Ho un gatto tigrato ma posso immaginarmi un mondo possibile dove ho un gatto bianco.
Impossibilità: proposizione falsa in tutti i mondi possibili.
Lo scopo di Leibniz è quello di formalizzare un linguaggio (trovare una logica) per epurare il linguaggio naturale dalle ambiguità, impurezze e imprecisioni.
Il suo sogno è di radunare tutte le conoscenze del mondo in una tecnica specifica (arte combinatoria), realizzando un'enciclopedia simbolica universale. 
Servono più passi:
1. Creare un elenco di simboli formali univoci (rapporto 1 a 1)--> ogni simbolo avrebbe un solo correlato oggettivo, niente ambiguità. 
2. Possibilità di unire i simboli singolari di cui sopra per generare simboli complessi
---> si genererebbero nuovi concetti e nuove verità finora sconosciute in modo universale e comprensibile.
Problemi: Come si trovano tanti simboli? Come si correlano tra loro univocamente? Quale alfabeto usare? (Leibniz pensò dapprima ai numeri)
Il metodo per formare questa lingua formale e perfetta si baserebbe sull'analisi (scomporre nei punti più piccoli) e sintesi (ricombinarli in modo non ambiguo). 
E' rimasta sogni, ma la sua elaborazione ha dato spunti per la teoria degli insiemi, linguaggi informatici, diagrammi ad albero...
D) Metafisica
Concetto completo: criterio di verità di ogni proposizione.
Ogni definizione essenziale (soggetto e predicato) è vera se il concetto del predicato è incluso nel concetto del soggetto (verità analitica). "Socrate è mortale".
Il concetto completo è una sorta di descrizione esaustiva di tutto ciò che si può dire con verità di un determinato individuo. Per Leibniz il mondo è composto da insiemi di sostanze individuali, ognuna delle quali è subordinata a un concetto completo.
Ex "Socrate" include tutto ciò che riguarda questo personaggio.
I mondi possibili sono allora quegli insiemi che contengono tutti i concetti completi tra loro compatibili: la loro compresenza in quel mondo possibile non genera contraddizione logica.
Il mondo in cui noi viviamo è il migliore dei mondi possibili non in senso morale o valutativo. Ma è il mondo possibile dove posso ottenere la più grande varietà di fenomeni naturali con la minore quantità di elementi (Leggi) (concetti completi).
Problema:
Se tutti i concetti inerenti ad un mondo possibile hanno in loro tutto quanto li definisce si genere un problema. Ci saranno definizioni legate ad un concetto legate alla necessità, altri alla contingenza.
Esempio
Cesare è un uomo, quindi è mortale. (necessario)
Cesare era un militare e ha passato al Rubicone (contingente)
Cesare sicuramente è mortale, ma forse avrebbe potuto prendere un'altra scelta. In Lebniz però non sembra esserci una vera differenza. Come se Cesare non avrebbe potuto non fare quella scelta: si viene allora a perdere il libero arbitrio per la necessità formale del mondo.
Si può forse salvare capra e cavoli (libero arbitrio e necessità formale) dicendo che la necessità appartiene ad un mondo dove sono minori i ragionamenti logici per passare da un concetto A a un concetto B. 
Se Cesare è  un uomo è ovvio che sarà mortale. Se Cesare è un uomo non è così strettamente vicino logicamente parlando che passi il Rubicone.
La libertà è comunque una minaccia alla necessità della logica dei mondi possibili. 
Una volta che un evento si verifica, però, in quel mondo possibile diviene necessario, non in un altro. 
In Lebniz comunque tutte le cose e gli eventi hanno sempre una causa. (Principio di ragion sufficiente)







Esempio dell'asino di Buridano: se si trova di fronte a due mucchi di fieno eguali non starà lì a morire perché non ha mezzi per scegliere. Essi non saranno mai completamente uguali (principio di identità degli indiscernibili: se fossero davvero uguali sarebbero lo stesso mucchio). Alla fine l'asino non sceglierà, sarà scelto.


Tutti noi siamo guidati da potenze (desideri, impressioni) che agiscono in noi. Ci sarà sempre una potenza determinante e dominante (istinto o preferenza) rispetto ad altri.
---> Come Spinoza, Leibniz non crede pienamente nel libero arbitrio, ma alla catena di cause che ci spinge a fare qualcosa: non siamo neppure consapevoli di quella catena, ma crediamo di aver fatto una scelta per nostra libertà o volontà (ce la cantiamo solo successivamente: principio di affabulazione), ma siamo determinati da genetica, chimica, contesti e fenomeni esterni. 
d) La monadologia (metafisica di Leibniz)
Testo molto breve ma denso concettualmente. Come nella sua idea del migliore dei mondi possibili: un testo con il minor numero di parole possibili e maggiori concetti possibili. 
Il concetto di Monade è fondamentale nella sua metafisica e nella sua filosofia.
Una monade è un atomo immateriale.
Atomo: parte indivisibile. 
Immateriale: ipotesi utile allo studio delle forze (dinamica) ---> Non basta la prospettiva cartesiana per spiegare la fisica (non basta l'estensione e il movimento, serve il concetto di forza).
Il mondo dei fenomeni è causato dall'attività incessante di questi centri di energia e forza. Le monadi. 
Questi atomi immateriali possono avvicinarsi e formare delle colonie. Le colonie possono avvicinarsi a formare un corpo.
Tutte le colonie hanno un un corpo tranne Dio.
Le monadi servono a spiegare le forze e le energie del mondo. 
Come si collegano e relazionano le monadi?
Leibniz ci dice che le monadi (così la nostra anima) non hanno né porte né finestre. Non hanno contatto fisico o diretto ma indiretto. 
Come il filo che unisce le perline di una collana. La posizione geometrica dei punti di una linea, o i rapporti matematici (e tonale) tra le note in una canzone o un'armonia. Non c'è un'influenza diretta, ma la reciproca posizione determina il rapporto tra le monadi.
Più in particolare, il rapporto è gerarchico e rappresentativo.
Gerarchia: dentro gli aggregati delle monadi vi è una monade dominante: l'anima di quella colonia. La mia monade dominante è la mia anima. 
Le anime dominanti hanno la possibilità di percepire. 
Ma a seconda delle gerarchie di colonie e di monadi dominanti si ha una percezione differente: minerali (nessuna percezione), vegetali (percezioni minore), animali (percezione sensoriale), uomo.
L'uomo è dotato sia di percezione (verso il mondo esterno) sia di auto-percezione (verso il mondo interno, coscienza - appercezione).
Riprendendo: la monade è atomo immateriale, centro di energia, rappresentazione gerarchica...  parte dell'universo in atto e in potenza il mondo intero
Come un frattale, dove ogni singola parte costituisce l'intero disegno. Un po' come il sistema atomico rappresenta nel microscopico il sistema solare nel macroscopico.


La monade è in potenza l'universo per intero, in atto è una cittadina, e in certi casi solo un quartiere. 
Le monadi (o anime) hanno una gerarchia dettata dagli strumenti intellettuali che possiedono, e permettono loro di comprendere il mondo: percezioni e connessioni che mi permettono di comprendere il mondo e catalogarlo grazie ai principi logici (verità di fatto e di ragione, principio di non contraddizione, principio di identità degli indiscernibili e di ragion sufficiente...
---> Il principio di ragion sufficiente per L. mi concede la possibilità di dimostrare Dio. 
a) Se tutto ha una causa, prima o poi devo arrivare ad una causa prima: Dio.
Egli non crea per volontà il mondo, ma è costretto a crearlo per formare il migliore dei mondi possibili (vd teodicea).
b) La monade di Dio è una monade al di sopra di tutte le altre nella gerarchia: ha rischiarato tutto l'universo nelle sue percezioni. Ha percezioni chiare e distinte su tutto
 ---> Vede tutte le verità (di ragione e di fatto).
Ogni monade è connessa alle altre pur senza porte e finestre, e ogni monade è uno specchio perpetuo dell'universo
---> L'universo esistente è uno solo, ma ci sono molte prospettive quante sono le monadi dominanti. Con le loro rappresentazioni le monadi influenzano le altre prospettive. 
Detto altrimenti nel limitato raggio umano: vi è un solo mondo ma ognuno di noi ha una diversa prospettiva su di esso. E la mia prospettiva può influenzare quella altrui e viceversa.
Torna il discorso economico del "migliore dei mondi possibili" ---> C'è un solo mondo, ma grazie a queste prospettive è come se ne esistessero molteplici. (Infinite interpretazioni del mondo).
Quando le monadi scoprono qualcosa, essendo specchio dell'universo, non conoscono l'esterno, ma si stanno rischiarando (raggiungono nuova consapevolezza) 
---> Quando impariamo qualcosa stiamo rischiarando un quartiere ancora buio della nostra prospettiva sull'universo. Possiamo aprirci e illuminare nuove parti di noi per scoprire il mondo, fino a scoprire Dio in quel precedente buio.
(Spinoza direbbe che quando impariamo qualcosa o facciamo arte "produciamo mondo", lo stiamo potenziando)
Gilles Deleuze usa la metafora del panno per parlare delle monadi: lo posso piegare (come negli origami il foglio, o il marmo per lo scultore) per dargli nuove forme, e quelle forme devono solo scoprirsi. In prospettiva (e potenza) contiene già tutte quelle forme. 
Scoprendo nuove cose allora noi ci rischiariamo. Come direbbe Spinoza, dobbiamo illuminare la nostra mente per passare da idee inadeguate a idee adeguate: per lui la ragione deve via via prendere più spazio dalle illusioni e dalle idee superficiali, fino ad arrivare in potenza alla mente di Dio: quella che secondo Spinoza ha solo idee adeguate; nell'ottica di Leibniz una mente che ha rischiarato l'intero universo (o se stessa).
Rapporto mente - corpo (spirito e materia)
3 modi  possibili (ipotesi) in cui si rapportano le monadi del corpo e della mente [problema mente-corpo]

a) Influenza reciproca e continua: ma le monadi non hanno finestre. I loro rapporti sono geometrici e rappresentativi ---> possiamo scartare questa idea.
b) Armonia divina: Dio con un intervento continuo sa e decide come si connettano le monadi del corpo e quelle della mente. (occasionalisti)
c) Armonia prestabilita (quella preferita da Leibniz) ---> Dio fa la parte dell'orologiaio che ha preparato i meccanismi. Poi dà il via: i fenomeni restano sincronizzati una volta e per sempre. Non c'è più bisogno di quell'intervento (Metafora di Dio come grandi architetto).
La monadologia di Leibniz può ricordare vagamente la struttura metafisica di Anassagora (omeomerie) dove esistono semi di tutte le cose. In ogni cosa ci sono i semi di tutto, ma vi è una dominante in ogni ente. 
Nel legno per esempio la dominante sarà il seme del legno, e così via.
Anche in Leibniz gli aggregati delle monadi formano qualcosa a seconda della monade dominante, e questa opera quelle percezioni utili alla rappresentazione del mondo grazie all'auto-conoscenza.

Teodicea.
a) Classico problema di Agostino: come può esistere il male se Dio è: buono, onnipotente, onnisapiente. 
Finché sono due - queste caratteristiche -  è facile da spiegare. 
Esempio: è buono, ma non abbastanza potente da risolvere il male nel mondo. 
Agostino si rifà al neoplatonismo e al Timeo per spiegare l'innocenza di Dio: la colpa è nella materia ma non dalla volontà di Dio o dalle idee di Platone.
Leibniz trova un'altra soluzione. 
Per lui esistono diversi tipi di male: ontologico (o metafisico), morale, fisico.
Male Ontologico\ metafisico: tutti gli esseri hanno delle imperfezioni. 
Esempio: le gambe dei cavalli sono fragili perché essi sono rapidi e snelli. Non potrebbe essere altrimenti.
Nel migliore dei mondi possibili che Dio ha dovuto creare c'è la minore quantità di male possibile affinché ci sia più varietà possibile. 
Male fisico: dolore del trauma o della malattia ---> Anche qui è quel minimo dolore possibile utile a darci un segnale per evitare un dolore maggiore.
Male morale: è il peccato che dipende dall'azione dell'uomo. Per toglierlo dovremmo togliere la libertà. Se c'è libertà devo concederlo. 
Voltaire criticava l'idea (nel Candido con una certa vena satirica) del migliore dei mondi possibili: è facile criticarlo. Esisterebbe per esempio un mondo migliore senza zanzare e senza malaria. O senza terremoti. 
Ma per Leibniz ogni male è forse un male minore rispetto a quello che sarebbe potuto accadere altrimenti. La teoria del migliore dei mondi possibili forse funziona più a livello economico-scientifico che morale: minori elementi e leggi per il più vasto e vario dei mondi.
Torniamo alla libertà ed altri problemi connessi: ci deve essere il peccato (male morale) per concedere il libero arbitrio.
a) Ma se (invece) non ho libertà non ho colpa se commetto il male.
b) Se Dio possiede la prescienza (conosce ogni nostra possibile scelta)
Sa già cosa faremo e come andrà la storia. E allora non siamo liberi?
Per Leibniz la logica modale dei mondi possibili viene ancora in soccorso: 
C'è un mondo possibile dove ho fatto la scelta A (ora guardo una serie tv) ma posso farne un'altra (B) (esco con gli amici al pub). Ad ogni mia scelta si genera un altro mondo possibile, come nei giardini dei sentieri che si biforcano di Borges.
Dio allora vede e conosce tutte le possibili diramazioni delle mie scelte. Vede tutti i mondi possibili ma non si preoccupa di volta in volta della mia scelta specifica.
Ogni mia scelta sarà determinata da istinti e questioni esterne, ma per Leibniz ho comunque una piccolissima possibilità di scelta che determina appunto il compromesso metafisico tra prescienza divina e libertà umana: il palazzo dei destini della sua teodicea.
In fin dei conti un piccolo palazzo dei destini lo vediamo in film come sliding doors o mr nobody o bandersnatch ---> quest'ultimo poi è direttamente un compromesso di libertà: anche noi come spettatori possiamo fare delle scelte, ma non tutte le scelte possibili. Scegliamo in un range deciso dagli sceneggiatori. (E il personaggio crede di avere una scelta, ma non ne ha nessuna: scegliamo in parte noi, in parte gli scrittori)

Approfondimenti:
L'asino di Buridano e il problema della scelta: quanto siamo liberi?

Tra ottimismo e pessimismo filosofico: questo è davvero il migliore dei mondi possibili?



Testo: la monadologia di Leibniz



























Schemi e mappe concettuali su Leibniz

La conoscenza



Schema verità di ragione e verità di fatto


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Schema monade Leibniz




Monadi: rapporto tra mente e corpo in Leibniz



Schema sulla teodicea di Leibniz:

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Sui mondi possibili


Come approfondimento, una video lezione sul "migliore dei mondi possibili" di Leibniz. 


Podcast e fonti audio di sintesi o approfondimento consigliati

 Approfondimenti e consigli: - Corso di filosofia di Scrip (Ermanno Ferretti) :  https://www.youtube.com/playlist?list=PLFRYVVEHvMSxPuLw6f...