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mercoledì 11 luglio 2018

Hobbes, schemi

Hobbes

Thomas Hobbes (1588 – 1679), filosofo inglese.

[…] gli uomini sono in continua competizione per l’onore e la dignità, cose che quelle creature non conoscono nemmeno, e di conseguenza fra di loro sorgono per questa ragione invidia e odio e infine guerre: fra quelle creature invece niente di tutto questo.
In secondo luogo fra quelle creature il bene comune non differisce da quello privato, per cui essendo esse per natura spinte a cercare il loro bene privato procurano per ciò stesso il bene di tutti. […]
Indico quindi in primo luogo come inclinazione generale dell’umanità un perpetuo e irrequieto desiderio di potere dopo potere, che cessa solo in morte.

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Vita: https://www.zam.it/biografia_Thomas_Hobbes

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Lezione video: dal materialismo all'assolutismo di Hobbes



Schemi Hobbes

Opera principale: il Leviatano (1651)

Il progetto editoriale di Hobbes doveva essere costituito da 3 temi \ libri

- Uno di fisica (De Corpore)
- Uno di antropologia  (De Homine)
- E uno di politica       (De Cive)

Che sono anche gli ambiti nei quali, secondo Hobbes si divide la filosofia.

La filosofia di Hobbes è: razionalista, materialista, empirista, determinista ---> Assolutista

Conoscere per Hobbes è conoscere la causa (efficiente). Per conoscere il fulmine devo conoscerne la causa. 

La conoscenza può essere a priori e a posteriori.
Quella a priori può dirsi convenzionale e concerne gli ambiti della conoscenza generata dagli uomini. ---> Posso quindi conoscerne la causa e avere una conoscenza certa.

La conoscenza a priori è costituita da: matematica, geometria, scienze sociali.
Stranamente (per noi) le scienze sociali (politica, etica) permettono per Hobbes una conoscenza certa: essendo scienze generate dagli uomini posso conoscerne la causa.

Le scienze a posteriori sono invece scienze dove NON posso conoscere la causa. 
Per esempio la fisica e la biologia, perché i loro fenomeni hanno cause non generate dall'uomo.
Qui posso solo partire dagli effetti per carpire induttivamente le cause ---> non si può raggiungere una conoscenza certa in questi ambiti.

 Le cause di questi fenomeni sono tante e ambigue ---> sono generate da Dio (che - solo - potrebbe avere una conoscenza a priori di questi ambiti)

A priori non implica che esistano le idee innate ---> Hobbes è un filosofo empirista

---> Tutte le nostre idee sono generalizzazioni dell'esperienza [contro Cartesio e Platone]
Anche l'idea di Dio, anima o Io derivano dall'esperienza. 

La filosofia di Hobbes resta però (come quella di Cartesio o Spinoza) razionalista.

In particolare, la ragione di Hobbes è pero strumentale e tecnica.
La ragione è un calcolo linguistico.

Grazie alla ragione (tecnica) posso compiere delle scelte che mi permettono di sopravvivere [scopo essenziale degli uomini]. 

Grazie alla convenzione del linguaggio (del quale conosco le cause) posso espandere il mio sapere: produco così dei concetti.

ex: uomo = corpo + animale (moto) + ragione
corpo + animato - ragione = animale

La ragione è quindi la tecnica linguistica che mi permette di espandere la mia conoscenza e di operare le scelte adeguate alla mia sopravvivenza.

La filosofia di Hobbes è materialista: tutto è corpo e movimento.

Il materialismo di H. si estende dalla fisica all'etica ---> anche l'anima è corporea

[Critica a Cartesio: se io penso non necessariamente sono una "cosa pensante" priva di corpo; se cammino non sono un essere camminante. ---> siamo materia pensante --> critica al dualismo]

Anche Dio ha un corpo, o non esisterebbe. 
Fisica: studio le cause (efficienti) degli avvenimenti tramite l'analisi dei corpi e dei loro movimenti.

Etica: H. non crede in valori astratti e assoluti.
Il bene per Hobbes è quanto gli individui desiderano ---> ciò che permette il movimento e la vita ---> Una cosa è buona in quanto desiderata e non viceversa.

Il male è ciò che NON desideriamo, e quindi ciò che ostacola il movimento (corporeo) e la vita.

L'uomo è un animale desiderante: in base ai desideri valutiamo oggetti e intenti.

Non scelgo i miei desideri, non ho il libero arbitrio ma posso acconsentire o non acconsentire a quanto mi arriva. 

La filosofia di Hobbes è determinista: non scegliamo quello che vogliamo \ desideriamo.
Possiamo solo accettarli o meno. 

Siamo in un perenne stato di agitazione, perché spinti dalle maree del desiderio.
---> a) Prima fase di ansia, agitazione e desiderio
b) Seconda fase: temporaneo blocco dell'ansia quando acconsento (e soddisfo un desiderio)

L'uomo non ha un fine ultimo: desidera all'infinito. 
Smette di desiderare solo quando muore. Non può farne a meno.

Non scegliendo i nostri desideri, non abbiamo libero arbitrio.


Hobbes: schema sul ragionamento linguistico




POLITICA: 

Il materialismo deterministico di Hobbes ci porta al suo pensiero politico.

Lo si vede nello stato di natura (quella condizione precedente alle leggi e ai patti)

In questo contesto l'uomo è guidato dall'egoismo e dalla bramosia naturale ---> tende a prevaricare sugli altri.

Hobbes ha un'antropologia pessimistica --> non vede l'uomo come animale sociale (Aristotele), ma come tendenzialmente egoista

In uno stato di natura , secondo H. gli uomini non sarebbero socievoli o amichevoli. Non agirebbero di comune accordo, ma sarebbero in conflitto tra loro. 

Per stato di natura, si intende un luogo senza leggi e senza punizioni [anello di Gige di Platone]

---> In una società del genere, non ci sono limiti ai desideri degli individui, quindi ognuno ha "diritto a tutto". 
----> Gli uomini sono uguali. Non tanto nel senso legale, ma che tutti possono rischiare di morire perché uccisi da altri.

---> Ma se tutti hanno diritto a tutto, allora c'è una situazione di perenne conflitto tra gli uomini, che hanno desideri contrastanti.

L'uomo non è socievole per natura, è bramoso ---> Diviene nello stato di natura "Lupo fra gli uomini"
[homo homini lupus]. Nello stato di natura si rischia la "guerra di tutti contro tutti".

In questo stato di natura, dunque, nessuno sarebbe mai al sicuro. Anche gli uomini più forti avrebbero timore per la propria vita. Il più grande timore dell'uomo è quello della morte, e in particolare la morte violenta

Per superare questo timore e questi conflitti, dal momento che l'uomo è anche razionale si impone delle regole per uscire dalla stato di natura:
a) Deve cercare la pace
b) Per ottenerla, deve rinunciare al proprio diritto su tutto

Si esce così dallo stato di natura per entrare nello stato politico: tramite un patto con lo scopo di preservare il diritto alla vita.
Gli uomini devono unire le loro volontà per cederle ad un elemento terzo.
Tale Stato ha lo scopo di ricercare la pace e nasce da un contratto (contrattualismo) tra i cittadini  che stabilisce
a) La rinuncia ai diritti di cui sopra
b) La cessione di questi a un Sovrano che incarna lo Stato

Da notare: Il Sovrano è esterno al patto, egli mantiene i diritti (che in un certo senso gli sono stati donati).
Tale patto è irreversibile: è una scelta volontaria per evitare la guerra di tutti contro tutti.
 L'irreversibilità è tale anche in presenza di un tiranno: meglio la tirannia e la sottomissione che la violenza e la guerra civile.

(Sergio Leone e la rivoluzione messicana)


---> il Re ha il monopolio della violenza. 
(Solo lo Stato detiene il potere di spada e di giustizia, la vendetta personale è abolita)

Il potere ceduto al Sovrano è indivisibile --> Se fosse diviso tra più parti esse sarebbero in conflitto tra loro. (Non c'è suddivisione di potere legislativo, esecutivo e giudiziario).

Lo Stato/ Sovrano sono allora assoluti proprio perché superano il patto al fine di mantenere la pace (assolutismo). ---> Metafora del Leviatano (che contiene tutte le libertà individuali).

Lo scopo essenziale del Leviatano è evitare il conflitto e il ritorno allo stato di natura: per questo detiene anche il potere religioso e morale ----> nello stato assolutista di Hobbes non c'è libertà di opinione.

Egli decide anche la religione di stato, per evitare il conflitto (ex estremo della pace di Augusta) 
[Cuius regio, eius religio] (1555)

Il suo potere assoluto non deriva però da Dio, ma dai cittadini.

«Questa è l'origine del grande Leviatano, o meglio, per parlare con più riverenza, di quel dio naturale al quale noi dobbiamo, al di sotto del Dio immortale, la nostra pace e la nostra difesa. Infatti con l'autorità concessa a lui da ogni singolo individuo nello stato egli possiede tanto potere e tanta forza, che gli sono stati conferiti, che col terrore così ispirato è in condizione di ridurre tutte le volontà di essi alla pace in patria e al reciproco aiuto contro i loro nemici esterni


L'unico limite del Sovrano è quello di non poter far rinunciare alla vita ai propri sudditi (visto che lo scopo dello Stato è proprio quello di raggiungere la pace).

---> Non perché Hobbes sia contro la pena di morte, anzi, la considera un buon deterrente alla violenza e al disordine sociale, ma non può obbligare per altri motivi i cittadini a rinunciare al diritto alla sopravvivenza per il bene comune (esempio: farli arruolare in una guerra non difensiva)
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Terminologia:

Giuspositivismo: il filosofo anticipa questa concezione: per Hobbes la legge politica (positiva) non deriva da una legge naturale universale --->  grazie alla ragione si esce dallo stato di natura. Le leggi hanno valore in quanto decise dal Leviatano e sorrette dal patto civile.

Contrattualismo: lo Stato non nasce naturalmente ma tramite un patto\contratto fra gli uomini che ha lo scopo di garantire il diritto (nel caso di Hobbes) alla vita.

Assolutismo: modello politico dominante nel 500-700. Il Sovrano ha potere assoluto, indivisibile e al di sopra della legge. Il potere in una sola persona ne garantisce l'unità. 

Lo Stato\sovrano detiene il monopolio della violenza, per non lasciare la vendetta ai cittadini.

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Sacco e Vanzetti sulla violenza 














Approfondimento sullo stato di natura e l'assolutismo di Hobbes: leggi degli uomini e leggi degli dei nel mito di Antigone

Le leggi hanno valore legale o morale?

Ex di Antigone: La figlia di Edipo si ribella alle leggi di Creonte, seppellendo il fratello Polinice, condannato come traditore per aver combattuto contro il fratello Eteocle.

Antigone trasgredisce le leggi umane per seguire quelle morali, ma per punizione viene fatta murare viva. 
Emone, promesso di Antigone e figlio di Creonte si suicida quando scopre la ragazza morta. Così si suicida anche Euridice, moglie del re, ormai condannato alla solitudine e al rimorso.

"Dovrò seguire le leggi dei morti molto più a lungo di quanto dovrò seguire le leggi dei vivi".

In Hobbes il problema non esiste: anche la moralità è nelle mani del Leviatano. Legalità e etica coincidono in quanto tutto il valore è nelle mani del Re. 

In uno stato moderno lo stato NON dovrebbe essere etico, per lasciare ai cittadini le scelte morali.

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IL rischio è di non preoccuparsi della moralità e cadere nella "Banalità del male" (Hannah Arendt) del "Ho solo seguito gli ordini", ma non sempre moralità e legalità vanno d'accordo. 







Antigone, (lotta tra le leggi morali e quelle legali): https://www.youtube.com/watch?v=yA8g2jpcgtE

Fonti, esempio: storia della scuola e oggetti che parlano

 Documenti e foto di repertorio: la scuola negli anni Foto 1 Foto 2 Foto 3 Foto 4 POSSIBILE INTERVISTA ALLO "STUDENTE DEL PASSATO"...