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Nasce nella città di Kant (Königsberg): è tedesca, di origine ebraica. Studia filosofia fin da giovane, sarà allieva di Heidegger, con il quale avrà una relazione.
Con il nazismo (1933) si trasferisce prima in Francia, poi, con la seconda guerra mondiale, negli USA.
Qui insegnerà in diverse università, scriverà i testi principali e prenderà la cittadinanza.
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Opere principali
- Le origini del totalitarismo (1951)
- Vita activa. La condizione umana (1958)
- La banalità del male (1963)
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Le origini del totalitarismo (1951)
“Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto oppure il comunista convinto, ma le persone per le quali non c'è più differenza tra realtà e finzione, tra il vero e il falso.”
A. è una delle prime filosofe e politologhe che analizzano la politica e la struttura dei totalitarismi.
Ne studia dapprima le cause storico-sociali, quindi cerca di descriverne il modello e le cause filosofiche e psicologiche.
---> Sono caratteristici del '900.
---> Derivano da un percorso che ha origine dall'età moderna.
Studierà in modo particolare il nazismo e lo stalinismo (non il fascismo, che considera incompiuto).
In Mussolini ci fu un'ambizione totalitaria ma frustrata: si realizza, per alcuni, un "totalitarismo imperfetto".
Cause storiche del totalitarismo:
a) Antisemitismo che durante il 900 (e la fine dell'800) diviene uno strumento politico spesso propagandato ad arte (affare Dreyfus, I Protocolli dei Savi di Sion) per accentrare il potere nella mani di alcuni partiti \ dittatori
b) Imperialismo borghese che va in crisi dopo la fine della prima guerra mondiale ---> alcuni Stati non sono più sorretti nella fragilità economica del periodo ---> si erge una tendenza totalitaria
Analisi filosofica, tratti del totalitarismo
Binomio terrore\ideologia: il terrore è un tratto evidente di questi regimi. ---> violenza contro oppositori, spesso seguiti dalla polizia segreta che violano la privacy e si sfruttano spie che spezzano la solidarietà civile.
Oppure tramite campi di sterminio e concentramento (lager, gulag).
Chiunque può cadere sotto l'etichetta di sovversivo o di nemico.
---> in Germania dagli ebrei ai comunisti, in Russia ogni oppositore, anche all'interno del partito.
(La polizia segreta c'era anche in Italia: ovra,«Opera Volontaria di Repressione Antifascista)
Ma per la A. il concetto fondamentale è relativo all'ideologia ---> Deve spiegare ogni fenomeno storico per cambiare la natura umana [Nazismo --> Razza ariana contro gli ebrei; Stalinismo ---> piani quinquennali per ridisegnare il popolo russo nel perfetto bolscevico]
Questa ideologia è un riflesso della società moderna [esistenzialismo: sfugge il senso dell'esistenza]
---> Questo smarrimento viene sfruttato dai regimi totalitari --> donano loro un "super senso" che aiuta a far ritrovare una base solida, assiomatica [irrazionale, indimostrabile, autoevidente], ma sono postulati indimostrati.
Le basi vengono accettate come pilastri e formano la vita e la società dei cittadini.
Ex, nazismo: I tedeschi tra le due guerre erano in una crisi economica enorme, e anche la cultura non aiutava a trovare un senso.
---> Si attaccano gli ebrei come "parassiti" che stanno rovinando l'economia.
---> E' una concezione non provata e irrazionale, ma il concetto viene ripetuto continuamente
Una volta accettata la base, derivano però conseguenze sequenziali.
---> Se gli ebrei sono pericolosi, allora vanno fermati, cacciati, eliminati...
---> Tutto si basa su quell'assurdità di partenza.
---> Ci si allinea a quel "super senso" che ricostruisce lo smarrimento precedente "spiegando tutto".
----> Trovare una spiegazione (semplicistica) che collega tutto talvolta è rassicurante nella complessità del mondo.
---> Se non si resiste al vuoto o alla complessità è facile farsi sedurre da un'idea forte del genere: leader come forza della Legge; burocrazia basata sulla distanza dal capo; mitologia di cornice..
Ideologia e terrore portano all'isolamento (amici-nemici) e al conformismo: bisogna seguire il leader e l'idea di base.
---> Ma allora il rapporto relazionale perde di senso: non posso mostrarmi, devo aderire all'idea.
- Vita activa. La condizione umana (1958)
A. analizza ancora la politica moderna confrontandola con la polis greca per rendere evidenti alcuni passaggi storico-politici.
I totalitarismi non sono delle comete o delle pure eccezioni ma sono figli della nostra cultura.
La filosofa ne analizza i rischi.
---> A. rileva 2 condizioni della vita umana
a) Vita attiva
b) Vita contemplativa
Per i greci (Platone, Aristotele) questi 2 aspetti erano connaturati alla natura umana.
Per la A. e l'esistenzialismo l'attività e la contemplazioni sono situazioni particolari di vita, non sono qualcosa di naturale.
La vita attiva viene costituita da 3 diverse forme: lavoro [animale lavorante], operare [uomo che agisce], agire [uomo politico].
1) Lavoro ---> Attività per sostenersi e produrre oggetti di consumo [sopravvivenza]; sono prodotti che si consumano a breve. Questo "lavoro" è tipico sia dell'uomo sia dell'animale.
---> Tale lavoro in Grecia antica era demandato ai non liberi (schiavi e donne)
"Il lavoro consuma l'energia vitale"
2) Operare ---> Non si tratta di produrre beni di consumo immediato, ma prodotti duratori.
L'uomo plasma il mondo (ponti, strade, palazzi...) ---> qui la specificità dell'uomo si manifesta, l'animale lavora ma non opera.
L'uomo opera tramite tecnica e tecnologia. ---> Diventa padrone della natura
Nella nostra natura il lavoro tende a limitarsi (ipotesi della macchine) e forse aumenterà quanto concerne l'opera.
3) Agire ---> Qui l'uomo si confronta con gli altri al di fuori dei rapporti materiali. Nell'agire non si ha più una attività tendenzialmente solitaria ---> ci si confronta con gli altri e questa relazione ci costituisce, ci fa scoprire chi siamo.
---> Importanza della politica e del confronto, al di fuori della scambio o dei soldi.
Per A. l'agire è il vero fondamento della vita degli antichi greci. Studiare, cercare, parlare ma anche chi compie grandi gesta (Socrate e Achille)
---> Tale agire rendeva gli uomini grandi e liberi, e si attuava nella sfera pubblica, in quella privata c'è invece il lavoro, dove vige la necessità. Nel pubblico cercava di convincere e si confrontava.
Nel privato siamo condizionati dalla necessità della sopravvivenza; nel pubblico si ottiene la libertà di pensare e di fare filosofia.
Con la comparsa della tecnica è crollata la vita contemplativa ma è precipitato anche l'agire.
---> Non ci apriamo più agli altri, l'esistenza diviene banale.
L'operare ha soppiantato il lavoro e appunto l'agire.
---> Ciò ha esaltato gli egoismi e gli individualismi dell'uomo.
Critica per esempio Cartesio e Bacone o Bruno perché l'uomo si confronta con la natura sempre da solo.
Il singolo cogita, domina, ricerca. ---> Ogni uomo diviene un'isola.
L'agire politico invece ti costringe ad aprirti, ti muove verso la comunità e l'altruismo.
3 eventi\segni che hanno costituito l'età moderna
- Scoperta dell'America
- Riforma luterana (l'uomo si relaziona con Dio da solo)
- Cannocchiale di Galileo (trionfo della tecnica)
Nella modernità
- Perde di importanza il lavoro e l'agire politico ---> ora non decidiamo, ci affidiamo alla delega (forse solo il piccolo gruppo degli scienziati discute ancora)
---> La politica ha abdicato al suo compito, lasciando spazio ai tecnici.
Se ci ritiriamo nell'operare e lasciamo l'agire, allora abbandoniamo il pubblico e ci ritiriamo nel privato, ma allora abbandoniamo la libertà per la necessità.
La vita si riduce al "darsi da fare" non alla scoperta degli altri e di se stessi.
---> A. crede però che quello che è ora non deve essere così nel futuro.
La banalità del male
“Non era stupido, era semplicemente senza idee. Quella lontananza dalla realtà e quella mancanza di idee, possono essere molto più pericolose di tutti gli istinti malvagi che forse sono innati nell'uomo. Questa fu la lezione di Gerusalemme. Ma era una lezione, non una spiegazione del fenomeno, né una teoria.”
Nasce come un reportage giornalistico per il New Yorker: A. segue il processo ai danni del gerarca nazista Eichmann --> era riuscito a scappare in Argentina dopo la seconda guerra mondiale.
Viene scoperto dal Mossad (servizi segreti israeliani) e rapito dall'Argentina (questione estradizione) per portarlo ad Israele.
Eichmann aveva il compito di organizzare i treni che arrivavano ai vari campi di concentramento.
---> Accusa di partecipazione all'olocausto.
A. segue quel caso anche per le sue origini: rimane stupita dal comportamento del gerarca.
Non era un folle o un violento in apparenza: era solo un uomo banale, che non si rendeva conto della portata delle accuse rivoltegli.
Cercava di difendersi con il semplice "Ho eseguito gli ordini", dicendo di essere solo un funzionario.
Cosa curiosa: a un certo punto E. si difende appellandosi all'imperativo categorico di Kant: non l'aveva violato in quanto obbediente alle leggi. Per la Arendt era solo un uomo come tanti, inconsapevole. Un personaggio scialbo e anonimo.
Le sue azioni derivano dalla massa [vita inautentica di Heidegger]
----> esperimento di psicologia sociale
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Schema Arendt
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