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sabato 5 ottobre 2024

Filosofia della storia, cenni introduttivi




Kant 

"Sebbene il corso della storia sembri in gran parte essere un caos irrazionale di eventi, è possibile discernere un piano generale. La natura ha voluto che gli esseri umani, attraverso le proprie azioni e sforzi, sviluppassero le proprie capacità. La storia umana, nella sua totalità, può quindi essere vista come una realizzazione graduale di un fine della natura, un piano segreto per guidare l'umanità verso il raggiungimento di una società civile in cui la libertà e la giustizia possano prevalere."

(Kant, "Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico", 1784)


Hegel

La storia del mondo è il progresso della consapevolezza della libertà, un progresso che abbiamo bisogno di comprendere nella sua necessità razionale. Ogni periodo storico rappresenta un passo avanti in questo processo, un capitolo del libro dello Spirito che si realizza nel tempo e che si evolve verso l'autocoscienza e la libertà assoluta. Nulla di ciò che è accaduto è stato vano; ogni evento, per quanto tragico, ha contribuito a realizzare un obiettivo più ampio, una realtà in cui la libertà dell'uomo è pienamente realizzata."

(Hegel, "Filosofia della storia", 1837)


Nietzsche

La storia appartiene, in una certa misura, all'essere vivente in tre modi: appartiene a chi agisce e lotta, a chi conserva e venera, e a chi soffre e ha bisogno di liberazione. Solo nella misura in cui la storia serve alla vita e all'azione vivente essa ha valore; e l'utilità storica deve essere giudicata su questa base: la vita, infatti, è il punto di vista primordiale, e l'unico che ha valore. La storia che non è capace di aiutare la vita, che non è capace di dar forza a una visione positiva del mondo, deve essere accantonata come dannosa e superflua."

(Nietzsche, "Sull'utilità e il danno della storia per la vita", 1874)

Kierkegaard

"La vita può essere compresa solo all'indietro, ma deve essere vissuta in avanti. Questa riflessione non è una giustificazione per fermarsi e guardare indietro a ciò che è accaduto, ma piuttosto un invito a comprendere che la nostra esperienza passata può darci delle lezioni. Tuttavia, nessun individuo può permettersi di vivere nel passato, poiché la sua esistenza consiste nel progredire e nel fare delle scelte, giorno dopo giorno, guardando avanti."

(Kierkegaard, "Diario", 1843)


Schopenhauer

La storia, considerata oggettivamente, non è altro che una sequenza infinita di sforzi, lotte e sofferenze, che si ripetono costantemente senza mai raggiungere un fine definitivo. Ogni generazione, come una nuova truppa di attori, entra sul palco, recita la propria parte, e poi scompare, lasciando il posto alla prossima. È solo un perpetuo ricambio, dove il dolore e la noia sono costanti, e la volontà cieca dell'esistenza continua a manifestarsi senza scopo o significato."

(Schopenhauer, "Il mondo come volontà e rappresentazione", 1818)


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Sei lezioni sulla storia" di Edward H. Carr (1960) è una raccolta di lezioni tenute dallo storico britannico e si concentra sulla natura della storia e sul ruolo degli storici. Ecco un riassunto dei punti principali:


1. Cosa è la storia: Carr sostiene che la storia non è una semplice raccolta di fatti, ma una costruzione intellettuale. Gli storici scelgono quali fatti considerare significativi e il loro ruolo è attivo nell’interpretare il passato.


2. Fatti e storici: Gli storici non sono oggettivi e i fatti storici non parlano da soli; sono selezionati e interpretati in base alle domande e ai contesti dello storico. La storia è un dialogo tra passato e presente.


3. Causalità nella storia: Carr affronta il problema della causalità storica, spiegando che la storia cerca di individuare le cause degli eventi, ma non è possibile risalire a una singola causa. Gli eventi sono spesso il risultato di una complessa rete di fattori.


4. Ruolo dell'individuo: Carr discute il rapporto tra individuo e società. Sottolinea che la storia è influenzata sia dalle azioni degli individui che dalle forze sociali più ampie e le due dimensioni sono strettamente intrecciate.


5. Morale e storia: Carr mette in discussione la possibilità di giudicare moralmente gli eventi e i personaggi storici. Sottolinea l'importanza di comprendere le azioni del passato nel loro contesto, piuttosto che applicare giudizi morali anacronistici.


6. Il significato della storia: Carr conclude sottolineando che la storia non è qualcosa di fisso e definitivo, ma è in costante evoluzione, proprio come la società che la studia. La storia ci aiuta a comprendere il cambiamento e a vedere il futuro come una continuità del passato.



La storia siamo noi, De Gregori

mercoledì 7 agosto 2019

programma storia quarte

Le guerre di religione in Francia Elisabetta I e l'assolutismo inglese La rivoluzione inglese
 • La rivoluzione inglese e Oliver Cromwell Il 600 e l’assolutismo
 • Il 600: tratti generali. Innovazioni culturali ed eresie
 • Il mercantilismo e le compagnie olandesi
 • L’assolutismo francese ed il re sole Il periodo delle rivoluzioni 
• Le colonie americane 
La rivoluzione e l’indipendenza americana 
• L’illuminismo e l’enciclopedia
 • La rivoluzione francese e le sue fasi costituzionali
 • Il terrore e la fine della rivoluzione Napoleone e la restaurazione • Le campagne napoleoniche in breve
 • Il codice civile di Napoleone 
• La fine dell’impero e il congresso di Vienna 
• I principi della Restaurazione La rivoluzione industriale e l’imperialismo 
• La prima rivoluzione industriale 
• La seconda rivoluzione industriale 
• Le conseguenze sociopolitiche dell’innovazione tecnologica
 • Imperialismo: caratteri generali
• Imperialismo: il caso italiano e le fasi del suo colonialismo in Africa da Crispi a Mussolini Il risorgimento 
Caratteri generali
 • Le guerre di indipendenza 
• I personaggi principali: Mazzini, Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele II di Savoia

lunedì 10 dicembre 2018

Valutazione delle fonti e fake news


La fonte è quell'articolo, quel video, quel libro da cui si prende un determinato dato, informazione o ricerca sui cui poi elaborare un ragionamento, un lavoro, o una condivisione.
Quando si scrive una tesi o si fa una ricerca scolastica, per esempio, tutte le fonti di informazione (libri, capitoli, articoli, siti internet,…) che sono state utilizzate per redigere il proprio elaborato vanno espressamente citate nel testo e riportate nella bibliografia finale.

[Per indicazioni su come redigere una bibliografia consultare questo breve documento]


La capacità di valutare le fonti è ormai sempre più importante. Non solo per compiti scolastici o accademici, ma anche nel quotidiano. L'era dell'informazione ci permette di acquisire notizie e dati con facilità, ma proprio per questo, dobbiamo essere capaci di discernere e valutare il più possibile correttamente.

Spesso non abbiamo neppure voglia o l'intenzione di controllare le fonti, ma serve anche nella vita comune...
E ci comportiamo in modo diverso da "Bill":


A volte basta solo guardare i link o i titoli degli articoli per non darvi credito... davvero, fermatevi (fermiamoci) cinque secondi secondi prima di condividere senza riflettere.

(https://www.lercio.it/, Il Fatto Quotidaino, kontrokultura.com e compagnia)






Ma, oltre ad evitar figuracce, serve a motivare le nostre opinioni


Ci sono quindi dei possibili criteri per scegliere e valutare le nostre fonti di studio e di informazione, per esempio:

Criterio 1: autorità  (autorevolezza)

a) È chiaro chi sia il responsabile del sito e\o del contenuto della pagina?

b) Vi è un modo di verificare la legittimità e la competenza dell'autore o dell'organizzazione dietro al contenuto?

c) Il contenuto cita altre fonti?

Criterio 2: accuratezza e precisione

a) Vi sono delle fonti ben organizzate?

b) Il contenuto è scritto in italiano corretto o contiene errori tipografici?

c) Il sito ha una pagina informativa dove chiarisce lo scopo del sito stesso?

d) Il sito pubblicizza qualcosa che non c'entra nulla con i suoi contenuti?

Criterio 3: aggiornamento

a) Ci sono molti link non validi?

b) Quando è stato aggiornato?

Criterio 4: completezza ed adeguatezza

a) Le informazioni del sito sono adeguate al tuo bisogno, alla tua ricerca?

b) Gli argomenti sono ben presentati e sono privi di contraddizione?

c) Il sito o la fonte riportano fatti oggettivi di confronto?

d) È possibile commentare ed avere un "confronto fra pari"?

Criterio 5: obbiettività

a) Le informazioni sono neutrali?


b) Ci potrebbe essere un intento polemico o politico dell'autore?

c) Ci potrebbe essere un vantaggio economico? (notare il dominio, se .gov  .edu o .com  ... anche se fino ad un certo punto)

Criterio 6: apparenza

a) Il sito sembra funzionante in tutte le sue parti?

b) Sembra organizzato correttamente?

c) Se il tono (o il caps lock...) è troppo urlato forse non è un buon segno.

Riassumendo, utilizziamo 4 principi

a) Principio di Autorità: a volte non è sinonimo di competenza o oggettività, ma può essere una base dalla quale partire per il confronto.

b) Principio di Coerenza: essenziale è che il testo non si contraddica, che si attenga il più possibile ai fatti, che si appoggi ad altre fonti.

c) Principio di Obbiettività: il testo dovrebbe avere uno sguardo neutrale o, almeno, presentare più vedute sull'argomento. Inoltre, l'autore non dovrebbe avere secondi fini.

d) Rasoio di Occam (o principio della semplicità): tra due ipotesi che mi sembrano similari per quanto riguarda fonti e prove, meglio scegliere quella più semplice e meglio spiegata.  
Non bisogna moltiplicare gli enti più del necessario.

 (  https://www.youtube.com/watch?v=wuNf4xEGzjc  )

Non sempre sarà possibile seguire tutti questi principi, ma l'importante è provarci. 
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Di recente ho trovato anche un "gioco" di carte, molto interessante e furbo, per essere sicuri, quando di legge qualcosa, di non essere incorsi in una fake news: Nebula. Lo si può scaricare gratuitamente qui: https://sefirot.it/ita/nebula/



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Da qui, il buon uso delle fonti ed il pensiero critico utile ad analizzarle, ci sarebbero altri discorsi da fare "dall'altro lato", come quello relativo alla sempre maggiore importanza di una buona divulgazione, anche dal lato dell'approccio con il proprio pubblico: per questo, riporto l'esempio di Piero Angela e Burioni, fatto nel video di Matteo Saudino

martedì 25 settembre 2018

Storia terza, ripasso longobardi, bizantini e franchi

Dagli Ostrogoti di Teodorico al Sacro Romano Impero di Carlo Magno



La battaglia di Poitiers, De André


Sacro romano impero
sacro --> Legaro alla Chiesa
romano --> riprendeva l'idea di impero romano



Mappa bizantini e longobardi


Regno dei Franchi nel 751



Differenze di estensione geografica tra impero romano e sacro romano impero





Fonti, esempio: storia della scuola e oggetti che parlano

 Documenti e foto di repertorio: la scuola negli anni Foto 1 Foto 2 Foto 3 Foto 4 POSSIBILE INTERVISTA ALLO "STUDENTE DEL PASSATO"...