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mercoledì 11 luglio 2018

Platone, schemi

Platone, 428 - 348 a.C.

forse Aristocle, figlio di Aristone del demo di Collito (in greco anticoΠλάτωνPlátōnAtene428/427 a.C. – Atene348/347 a.C.), è stato un filosofo greco antico.
Assieme al suo maestro Socrate e al suo allievo Aristotele ha posto le basi del pensiero filosofico occidentale.
Menone Mi sai dir tu, Socrate, se la virtú s’apprenda per insegnamento, o per abito; o né l’una cosa né l’altra, ma sibbene ella germogli nel cuore naturalmente, o per altra via e modo? (Menone)

” Ma Zeus, mosso da pietà, ricorse a un nuovo espediente. Spostò sul davanti gli organi della generazione. Fino ad allora infatti gli uomini li avevano sulla parte esterna, e generavano e si riproducevano non unendosi tra loro, ma con la terra, come le cicale. Zeus trasportò dunque questi organi nel posto in cui noi li vediamo, sul davanti, e fece in modo che gli uomini potessero generare accoppiandosi tra loro, l’uomo con la donna. Il suo scopo era il seguente: nel formare la coppia, se un uomo avesse incontrato una donna, essi avrebbero avuto un bambino e la specie si sarebbe così riprodotta; ma se un maschio avesse incontrato un maschio, essi avrebbero raggiunto presto la sazietà nel loro rapporto, si sarebbero calmati e sarebbero tornati alle loro occupazioni, provvedendo così ai bisogni della loro esistenza. E così evidentemente sin da quei tempi lontani in noi uomini è innato il desiderio d’amore gli uni per gli altri, per riformare l’unità della nostra antica natura, facendo di due esseri uno solo: così potrà guarire la natura dell’uomo. Dunque ciascuno di noi è una frazione dell’essere umano completo originario. Per ciascuna persona ne esiste dunque un’altra che le è complementare, perché quell’unico essere è stato tagliato in due, come le sogliole. E’ per questo che ciascuno è alla ricerca continua della sua parte complementare.” (Simposio)

Accademia di Platone

3d tour





1) Perché è così importante Platone?

Le opere di Platone

Opere: Scrisse 34 dialoghi , divisi in 4 fasi:
a) socratica o aporetica, in cui esprime la filosofia del maestro
b) distacco, nella quale comincia a separarsi dalle idee di Socrate
c) platonica, dove è più delineata e formata la filosofia platonica e la teoria delle idee.
d) maturità: riassunto e riunione filosofica.
e 13 lettere ( dove tratta il problema della scrittura, l’ idea del dialogo in cammino, la Critica al teatro ed all’arte in quanto “copia della copia” )

Platone e la dottrina della conoscenza

I gradi della conoscenza in Platone

  1. doxa – opinione:

    a) immagine parziale e arte (copia della copia)

    b) immagine completa: le cose (copia dell’idea-modello)

  2. conoscenza razionale:

    a) enti matematici – universali

    b) dialettica: ricerca filosofica delle idee

Schema Platone

Conoscenza: la dottrina delle idee

Relazioni tra oggetti e idee

- Esistenza (ontologia); Somiglianza (gnoseologia); Valori (Assiologia); Unificazione (astrazione)

---> Com'è che sotto il nome "cane" esistono molteplici cani, ma riusciamo a comprenderci?
---> Perché le torte di una certa tipologia sono tutte uguali?


Conoscenza: il mito della caverna


Conoscenza: Anamnesi e Reminiscenza
Il mito di Er

--> Il Menone, la conoscenza è già dentro di noi. Conoscere è ricordare.

Immortalità dell'anima

4 dimostrazioni socratiche (succedersi dei contrari, visibile e invisibile, essenza dei contrari)
Platonica: reminiscenza delle anime e reincarnazione

Platone e i sofisti






Fedro di Platone

video e mappa di Gianfranco Marini
Fedro, mito dell’auriga

Mito di Theus (inventore) e Thamus (Re)


«Questa conoscenza, o re, renderà gli egiziani più sapienti e più capaci di ricordare, perché con essa si è ritrovato il farmaco della memoria e della sapienza»

(Platone, Fedro (dialogo))
La risposta del re non tardò ad arrivare:

«O ingegnosissimo Theuth, c'è chi è capace di creare le arti e chi è invece capace di giudicare quale danno o quale vantaggio ne ricaveranno coloro che le adopereranno. 

Ora tu, essendo padre della scrittura, per affetto hai detto proprio il contrario di quello che essa vale.

 Infatti, la scoperta della scrittura avrà per effetto di produrre la dimenticanza nelle anime di coloro che la impareranno, perché fidandosi della scrittura si abitueranno a ricordare dal di fuori mediante segni estranei, e non dal di dentro e da se medesimi: dunque, tu hai trovato non il farmaco della memoria, del richiamare alla memoria. 

Della sapienza, poi, tu procuri ai tuoi discepoli l'apparenza e non la verità: infatti essi, divenendo per mezzo tuo uditori di molte cose senza insegnamento, crederanno di essere conoscitori di molte cose, mentre come accade per lo più, in realtà, non le sapranno; e sarà ben difficile discorrere con essi, perché sono diventati portatori di opinioni invece che sapienti.»

(Platone, Fedro 274c - 275b, trad. it. Giovanni Reale)

Fedone, immortalità dell’anima

“La concezione dell’anamnesi, già presente nella visione orficopitagorica, è adottata da Platone per dimostrare nel Fedone la tesi dell’immortalità dell’anima e la formazione della conoscenza matematica e scientifica: noi non potremo mai avere una percezione empirica dei numeri, la cui conoscenza non dipende dai sensi, o delle forme geometriche, che nella loro perfezione non possiamo riscontrare nella realtà, ma potremo averla solo attraverso l’anamnesi che permette all’anima di scoprire in sé quelle verità che sono da sempre presenti in lei.”
“Platone descrive il concetto di anamnesi soprattutto nel Menone, nel Fedro ed in altri dialoghi. Nel Menone in particolare egli riferisce come Socrate riesca ad aiutare uno schiavo privo di cultura a comprendere il teorema di Pitagora. Platone vede in questo episodio la conferma della teoria dell’anamnesi: nonostante l’ignoranza in cui si trovava, lo schiavo può ritrovare da sé i passaggi logici di quel teorema perché evidentemente erano già presenti in forma latente nella sua mente, avendoli visti nel mondo Iperuranio delle idee prima di incarnarsi. È stato sufficiente quindi attivare il processo del ricordo tramite la maieutica,[1] corrispettivo socratico della reminiscenza”

Il Simposio o dell’amore e la ricerca erotica della conoscenza filosofica



Apollodoro racconta di un simposio avvenuto anni addietro, dove si festeggiava la vittoria poetica di Agatone e si è parlato di Eros. 
Socrate non è invitato ma Apollodoro lo porta alla festa, e il filosofo sembra bloccarsi sulla porta per meditare. 
Prima di iniziare decidono di "bere moderatamente", perché il giorno prima hanno ecceduto.
Gli interlocutori del Simposio lodano ognuno l’amore (tema proposto da Fedro) e ne mostrano alcune caratteristiche, che verranno comprese nel discorso di Socrate: ad esempio
1) Pausania distingue tra l’eros volgare (afrodite pandemia, uomo e donna [Zeus e Dione]) e celeste --urania delle anime, che ha solo la parte maschile).
Per lui si prova vergogna più nei confronti di chi si ama che rispetto a qualsiasi altro. L'amore ci concede il coraggio e per questo spera in un esercito di "amici e amanti" (Patroclo e Achille).
Maggiori sono le virtù dell'amante, rispetto a quelle dell'amato (Alcesti).
Stranamente, per amore sembrano concesse quelle follie che, se compiute per altri motivi, non sarebbero degni di lode (spergiuri, fatiche, sacrifici, lodi...) ---> il merito dipende da CHI e Come si ama.
2) Erissimaco, il medico, lo considera una forza cosmica che conferisce armonia ad ogni cosa, così anche nella medicina (equilibrio nel corpo) e nell'universo (equilibrio cosmico) l'amore ha il suo peso.
3) Aristofane ci presenta l’amore come senso di insufficienza raccontando il mito dell’androgino (e delle due metà del contrassegno), secondo cui uomo e donna (o uomo e uomo, o donna e donna) si completano ricostruendo l’essere primitivo che formavano in principio;
Prima erano uniti, separati da Zeus si cercano, e dapprima quando si ritrovavano morivano l'uno nelle braccia dell'altro, 
Ma Zeus, mosso da pietà, ricorse a un nuovo espediente. Spostò sul davanti gli organi della generazione. Fino ad allora infatti gli uomini li avevano sulla parte esterna, e generavano e si riproducevano non unendosi tra loro, ma con la terra, come le cicale.
Zeus trasportò dunque questi organi nel posto in cui noi li vediamo, sul davanti, e fece in modo che gli uomini potessero generare accoppiandosi tra loro, l’uomo con la donna.
Il suo scopo era il seguente: nel formare la coppia, se un uomo avesse incontrato una donna, essi avrebbero avuto un bambino e la specie si sarebbe così riprodotta; ma se un maschio avesse incontrato un maschio, essi avrebbero raggiunto presto la sazietà nel loro rapporto, si sarebbero calmati e sarebbero tornati alle loro occupazioni, provvedendo così ai bisogni della loro esistenza.
E così evidentemente sin da quei tempi lontani in noi uomini è innato il desiderio d’amore gli uni per gli altri, per riformare l’unità della nostra antica natura, facendo di due esseri uno solo: così potrà guarire la natura dell’uomo. Dunque ciascuno di noi è una frazione dell’essere umano completo originario.
Per ciascuna persona ne esiste dunque un’altra che le è complementare, perché quell’unico essere è stato tagliato in due, come le sogliole. E’ per questo che ciascuno è alla ricerca continua della sua parte complementare.” 
4) Agatone: discorso più retorico. Nel lodare Amore si dice che
Eros è il dio più giovane (sta con i giovani), è quello più bello e più buono, quindi più felice. I suoi piedi sono leggeri: sosta sugli animi più morbidi e dolci. Da lui dipende la creatività e l'ispirazione.

5) Socrate ( Tramite il ricordo della sacerdotessa Diotima di Mantinea)
Dapprima Socrate contraddice Agatone. Rileva che si deve lodare non per poesia, ma per verità.
Amore è sempre amore di qualcosa o qualcuno. Di ciò che si ama, si ha desiderio, ma si prova desiderio solo per ciò che non si possiede. 
Quindi, Amore, che cerca bellezza e bontà e sapienza (quindi felicità) non le possiede. Non è quindi un dio, perché ogni dio possiede già felicità e bontà.
 Socrate mette in rilievo proprio questo aspetto: l’amore è mancanza, è un demone (un essere a metà tra un dio e un uomo) e non avendo la saggezza, come gli dei, aspira a possederla, e per via di questa ricerca è un filosofo, esattamente come non ha la bellezza, fonte di felicità, e la desidera; la bellezza è quindi l’oggetto dell’amore.
Eros non è neppure brutto o ignorante, ma sta sempre nel mezzo. Egli è un tramite verso la sapienza e verso l'immortalità: è figlio di Poros (astuzia, abbondanza, espediente) e Penia (povertà e bisogno) che lo generano al banchetto per Afrodite.
Amore cerca il bene e la bellezza, e li vuole per sempre, per essere costantemente felice. 
Amore è dunque desiderio di immortalità: per questo chi è "fertile nel corpo" desidera i figli perfino nella fatica o nel sacrificio. Per questo chi è "fertile nell'anima" ricerca la gloria nelle azioni, o la saggezza nella mente o l'immortalità nelle opere buone. 
Eros è l'amante, non l'amato. Come il filosofo che non sa ma ricerca, egli cerca la bellezza: amore prima ce la cercare tra i corpi belli, poi in un corpo solo, quella persona che "ci fa fare discorsi belli", allora possiamo trovare il punto in comune che le cose belle possiedono.
Così Eros è quel "motore erotico" che ci spinge verso la bellezza, che è l'idea che ci porta verso quella di Bene. Noi, come Eros, non abbiamo felicità e saggezza, ma possiamo aspirarvi per questo percorso.





Timeo, solidi “platonici” regolari (Cosmogonia)



I cinque poliedri convessi regolari (solidi platonici)
tetraedroesaedro
cubo
ottaedrododecaedroicosaedro
Tetrahedron.jpg
(Animazione)
Hexahedron.jpg
(Animazione)
Octahedron.svg
(Animazione)
Dodecahedron.svg
(Animazione)
Icosahedron.svg
(Animazione)
I 5 solidi regolari (cubo, tetraedro, ottaedro,  icosaedro e dodecaedro)
furono oggetto di studio di Pitagora e Platone.
Quest’ultimo, nel Timeo, associò a ognuno di essi un elemento: 
al tetraedro (4) il fuoco,
al cubo (6) la terra, 
all’ottaedro (8) l’aria, 
all’icosaedro (20) l’acqua,
 mentre nel Fedone ritenne che il dodecaedro (12) fosse la forma dell’universo (anima del mondo).
H20 = (8 + 8) aria + (4) fuoco
 https://tse2.mm.bing.net/th?id=OIP.nusmcw1MeJwrSNweWe3ChAHaEb&pid=Api
 
 

Ispirazioni ulteriori del Timeo di Platone

http://dm.unife.it/matematicainsieme/sitocristalli/Images/mappa%20cenni01.png

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitx0gnxhmrVe_kvk8gdxell9JbeMWwfVqqFS9Dfni_8TLj_2xF0typSmueH4Gf-2-GEiJ-399urNRJ701-bDBpK8UOP_ntvPQv6JIpWZEImvlbJ6hkF2EGXa70IK1jEz3CI4m3WAtiusw/s1600/Dali+3+-Ult+Cena.jpg Ultima cena Dalì, 1955
https://iisalessandrini.it/progetti/numerophi/img/keplero3%20.jpg




Repubblica di Platone (La politica)



http://www.ousia.it/SitoOusia/SitoOusia/Manuale/Antica/Platone/Immagini/statoplatonico.gif


Mito delle stirpi


Il consiglio notturno




I miti di Platone

Il simposio, pdf

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Fonti, esempio: storia della scuola e oggetti che parlano

 Documenti e foto di repertorio: la scuola negli anni Foto 1 Foto 2 Foto 3 Foto 4 POSSIBILE INTERVISTA ALLO "STUDENTE DEL PASSATO"...