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domenica 15 aprile 2012

Una bella utopia (?)

Voglio condividere qui un sogno, una provocazione, un'utopia. Chiamatela come meglio preferite, ma la trovo importante non solo per lo scopo diretto, ma per le correnti di senso e di bellezza che da essa discendono.

Questo lo scopo, la richiesta, la provocazione:





Il fautore del tentativo è ovviamente Silvano Agosti, a cui il link interno all'immagine mira. Un uomo che, per la sua stessa filosofia, non voglio definire altrimenti che con queste semplici parole: uno splendido esemplare di essere umano.

Ora, che senso può avere questa richiesta? Un senso assai semplice, da raccogliere con gli occhi brillanti e le mani giocose di un bambino. Si proteggono riserve naturali, parchi, opere d'arte, opere d'ingegno; eppure, non v'è miglior capolavoro di ingegno, arte e natura dell'essere umano. Forse ogni tanto abbiamo bisogno di una ritoccatina, di un po' di pulizia, di un restauro, ma nella nostra umanità siamo capolavori irripetibili. Anche la più grande e luminosa stella del firmamento... non pensa a quanto la circonda, o alla sua stessa meraviglia, né fantastica su altri mondi né disegna una sua visione dell'universo e della vita.

E del resto questa vita ci sfugge, ci scappa tra le dita, in favore spesso di una più misera esistenza, in cui la massima aspirazione è avere ciò che tutti vogliono, seguire le regole. Non perché lo si vuole, ma perché non si vuole altro. Si aspira ad un lavoro, ad una convivenza, ad una tranquilla monotonia. E ultimamente sono cose che si fanno desiderare... forse anche per non farci desiderare altro. O pensare altro.

Non abbiamo più aspirazioni vere, forti, individuali e personali. Si aspira tuttavia ad essere normali. A diventare un'occupazione che spesso non scegliamo, ma ci viene imposta. Altri scelgono per noi.

Sto divagando? Forse... ma credo che il motivo per cui, sì, la donna e l'uomo dovrebbero essere patrimonio dell'umanità è proprio dato "dall'irripetibilità e dalla splendida differenza che ci contraddistingue". Nessuno come noi è mai nato né ne nascerà un altro. Una cometa che passa, e poi via, niente repliche, niente bis.

Eppure, non c'è forse niente che venga trattato peggio di questo capolavoro: viene irriso, soggiogato, preso in giro, ucciso o anche "solo" ridotto ad un ammasso di convenzioni e banali rituali, fino a quando la sua potenziale unicità gli viene completamente rubata, spesso insieme alla dignità o alla gioia del vivere.

E se invece guardassimo a noi stessi come il maggior patrimonio a nostra disposizione? Oh, allora ci ammireremmo, coltiveremmo la nostra unicità e non la svenderemmo, e non penseremmo neanche un momento a rovinarci l'un l'altro. Perché ferirci e umiliarci sarebbe un torto assai peggiore di martellare una statua o una fontana.
Cos'altro merita maggiormente di essere preservato, dell'essere umano quanto tale?

Sarà pure un'utopia, ma chissà, un secolo fa si sarebbe detto che andare sulla luna fosse un'utopia anche maggiore. Ma anche se lo fosse, a parer mio, resta una splendida utopia. Una di quelle per cui, anche solo sognandola, si ruba un po' di vita all'esistenza.

Fonti, esempio: storia della scuola e oggetti che parlano

 Documenti e foto di repertorio: la scuola negli anni Foto 1 Foto 2 Foto 3 Foto 4 POSSIBILE INTERVISTA ALLO "STUDENTE DEL PASSATO"...