Ho un’ultima lezione da dare: essi mi devono uccidere perché sappiano quello che hanno fatto. La città dovrà affrontare la propria colpevolezza. (citato in George Steiner, Totem o tabù, in Nessuna passione spenta, p. 152)
- Il Tafano di Atene (condanna di empietà, 360 voti su 500
Critica agli dei e alla tradizione, ai governanti, ai sacerdoti.
Era forse un modo, fastidioso, di offrire indipendenza e strumenti concettuali... consapevolezza. Per poter pensare con la propria testa.)
Condanna: Viene condannato da un governo democratico ma pavido. Forse volevano farne un esempio e mandare un messaggio, non ucciderlo, ma Socrate decide di rimanere e non scappare per non commettere un'ingiustizia. (Fedone di Platone)
Temi principali della sua filosofia
- Ignoranza e ironia socratica (apologia di Socrate, oracolo di Delfi)
Certo sono più sapiente io di quest’uomo, anche se poi, probabilmente, tutti e due non sappiamo proprio un bel niente; soltanto che lui crede di sapere e non sa nulla, mentre io, se non so niente, ne sono per lo meno convinto, perciò, un tantino di più ne so di costui, non fosse altro per il fatto che ciò che non so, nemmeno credo di saperlo. ( Apologia di Socrate, cap. 6)
Dalla ricerca degli esempi alla riflessione generale (definizione). Dall'umiltà alla scoperta della verità dentro di sé. (Maieutica - partorire la verità.)
- Conosci te stesso
Come sai di sapere qualcosa? Genealogia delle proprie opinioni per scoprirne la provenienza e testarle filosoficamente.
Umiltà --> ex della virtù del governante (nel testo: il politico, di Platone) (metretica) ossia la capacità di riconoscere le competenze e le virtù altrui per potersene circondare; non necessariamente il proprio talento.)
- Moralismo intellettuale o intellettualismo etico
(Il male si commette solo per ignoranza; tutti ricercano la felicità)
1) (Contrari: morte e vita: all'una segue sempre l'altra);
2) Visibile e invisibile (complesso e semplice: l'invisibile e semplice è immateriale e dunque immortale);
3)Un'essenza non accoglie mai il suo contrario
- Sul pettegolezzo: test dei 3 setacci: è vero? è buono? è utile?
Confronto tra Sofisti, Socrate, Platone: la conoscenza.
socrate
Discorso dell’apologia di Socrate, la parte finale recitata da Roberto Benigni:
Schema Socrate
socrate schema
La maieutica
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Pedagogia socratica
"La città è come un cavallo di razza, ma va pungolata e provocata se si vuole che raggiunga il suo potenziale."
« O miei concittadini di Atene, io vi sono obbligato e vi amo; ma obbedirò piuttosto al dio che a voi, e finché abbia respiro, e finché ne sia capace, non cesserò mai di filosofare e di ammonirvi [...] Tu che sei ateniese, cittadino della più grande città, non ti vergogni a darti pensiero delle ricchezze per ammassarne quante più possibile, e della tua anima, affinché essa diventi quanto più possibile ottima, non ti dai cura? »
« E
dovete sperare bene anche voi, o giudici, dinanzi alla morte e
credere fermamente che a colui che è buono non può accadere nulla
di male, né da vivo né da morto, e che gli Dei si prenderanno cura
della sua sorte. Quel che a me è avvenuto ora non è stato così per
caso, poiché vedo che il morire e l'essere liberato dalle angustie
del mondo era per me il meglio. Per questo non mi ha contrariato
l'avvertimento divino ed io non sono affatto in collera con quelli
che mi hanno votato contro e con i miei accusatori, sebbene costoro
non mi avessero votato contro con questa intenzione, ma credendo
invece di farmi del male. E in questo essi sono da
biasimare. Tuttavia
io li prego ancora di questo: quando i miei figlioli saranno grandi,
castigateli, o Ateniesi, tormentateli come io ho tormentato voi se vi
sembrano di avere più cura del denaro o d'altro piuttosto che della
virtù; e se mostrano di essere qualche cosa senza valere nulla,
svergognateli come ho fatto io con voi per ciò che non curano quello
che conviene curare e credono di valere quando non valgono nulla. Se
farete ciò, avremo avuto da voi ciò che era giusto avere, io e i
miei figli. Ma vedo che è tempo ormai di andar via, io a morire, voi
a vivere. Chi di noi avrà sorte migliore, nascosto è a ognuno,
tranne che al dio. »
Certo sono più sapiente io di quest’uomo, anche se poi, probabilmente, tutti e due non sappiamo proprio un bel niente; soltanto che lui crede di sapere e non sa nulla, mentre io, se non so niente, ne sono per lo meno convinto, perciò, un tantino di più ne so di costui, non fosse altro per il fatto che ciò che non so, nemmeno credo di saperlo. ( Apologia di Socrate, cap. 6)
«Sono un utopista e la società che vorrei per i miei figli, oggi, la si potrebbe solo rabberciare in qualche remoto distretto rurale e, probabilmente, a loro non piacerebbe.
Quello che, invece, non vorrei è che, tra una ventina d'anni, mio figlio cantautore non potesse più liberamente rispondere alla domanda di qualche figlio di giornalista: "Sei davvero così pessimista sul futuro di questa società?".
Inizialmente, ho pensato ai soldi come a un valido riparo dai guai della vita, dai mille pericoli del vivere che, poi, sono pericoli ridicoli: quello di non avere, di non possedere abbastanza, di non poter avere i cioccolatini, di perdere la bambinaia, di non potersi permettere le vacanze al mare. Ma, poi, mi sono chiesto: non sarà che il pericolo è proprio quello di andare a fare le vacanze al mare, di abituarsi ad alimentare dei bisogni di cui non si può più fare a meno. Di andare dal parrucchiere, di farsi il lifting e le cure di bellezza.
Ho cambiato, insomma, il mio atteggiamento. Non dico di arrivare alla scuola cinica di Diogene, però, forse è una buona strada da percorrere. Quando la vicissitudine dei bisogni diventa una necessità assoluta, questo sì che è veramente pericoloso. Per questo, vedo bene le "anime salve", questa umanità che sembra galleggiare ai margini del benessere, all'estrema periferia di questi bisogni. Penso che il bene sia proprio galleggiare intorno, muoversi ai margini, affrontare le difficoltà giorno per giorno. Solo così si riesce a "essere"».
«Tra le cose che esistono, le une dipendono da noi, le altre non dipendono da noi. Dipendono da noi: giudizio di valore, impulso ad agire, desiderio, avversione, e in una parola, tutti quelli che sono propriamente fatti nostri. Non dipendono da noi: il corpo, i nostri possedimenti, le opinioni che gli altri hanno di noi, le cariche pubbliche e, in una parola, tutti quelli che non sono propriamente fatti nostri.»
Etica: Non c'è nessun bene o male oltre quello morale.
"Prefiggiti una regola di vita
alla quale ti atterrai, solo e in presenza d'altri."
---> Azione: solo l'intenzione e l'esercizio sono in nostro possesso, non il risultato. ---> Nessuno compie il male
volontariamente: l'unico bersaglio (scopo) è il bene, ma lo si può
mancare.
Fisica: La natura è coerente con se stessa.
"Vuoi dunque qualcosa di
diverso dal meglio? E cosa c'è di meglio di ciò che piace a dio?"
---> L'unico tempo da considerare è il presente. ---> Ogni cosa che accade è razionale. ---> Ogni bene è provvisorio.
Logica: Ogni attività umana si fonda sul Giudizio.
"Non lasciarsi trascinare dalle
rappresentazioni del successo altrui, il bene dipende da te."
---> Non accettare una rappresentazione senza valutazione. ----> Distingui l'evento dal tuo giudizio sull'evento.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Collegamento con Marco Aurelio, Pensieri
Esercizi della Restrizione dell'Io
Se
ti separi da ciò che non sei (ciò che hai fatto, ciò che dirai,
ciò che gli altri pensano, ciò che appartiene al destino, o al
caso) e... la tua facoltà intellettiva vive nel presente, facendo
ciò che è giusto, volendo ciò che accade, e dicendo la verità,
allora potrai vivere con serenità e benevolenza nel confronto del
tuo daimon.
---------------------------------------------------- Albert Ellis, collegamento ---> L'ansia e la terapia razionale emotivo-comportamentale (REBT).