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mercoledì 15 gennaio 2025

I comuni e la civiltà urbana

 CORNICE UNITA' DIDATTICA

XI - XIII secolo, Europa, soprattutto Germania e in Italia del Nord il potere è ancora fratturato e avrà la forma comunale.

Questo causerà lo scontro tra gli imperatori (specie Federico I e Federico II) e i comuni.


LE CITTA' MEDIEVALI



Con la crescita demografica ed economica le città si ripopolano, nascono nuovi mestieri e corporazioni.

Torri, cappelle private e borghi di strade spesso strette e con tele cerate come finestre.

Sono spesso città sporche e pericolose ma più "democratiche" delle precedenti ville in campagna.

Igiene e incendi rappresentano un problema (1/3 dei bambini non superava i 5 anni)

Le corporazioni dei mestieri simili si formano intorno ad arti maggiori (notai, cambiavalute, lavoratori della lana e seta, pelliciai, medici e speziali) e minori. (calzolai, fornai, fabbri...)



I capi della corporazione (non ne fanno parte apprendisti e salariati) decidono minimi di qualità, prezzi, salari.

LA CULTURA

Dall'XI quella ecclesiastica (monasteri e scuole vescovili) si accompagna a quella laica e alle università.

Servono più funzionari, contabili, esperti di diritto (anche per le dispute come quella legata alle investiture).

I clerici vagantes viaggiano per l'Europa, almeno fino al divieto: non ci si poteva permettere la perdita di troppi studenti utili e paganti. (dal 1200)

Nel XIII secolo gli stipendi degli insegnanti erano molto alti, e venivano pagati dagli studenti. 

(200 lire, circa il mantenimento annuale di uno studente medio, mensilmente; un libro poteva costare 40 lire, meno se copiato tramite fascicolazione).



Spesso gli insegnanti provenivano da famiglie ricche: gli esami costavano molto e si riconoscevano per i vestiti (abito rosso e cappello di pelliccia).


SVILUPPO DEI COMUNI IN ITALIA SETTENTRIONALE (XI E XII SECOLO)


Dove il potere centrale è debole le città si auto-organizzano, dapprima come repubbliche marinare o città vescovili, poi come comuni.

Il comune nasce da un patto tra cittadini (Cives) prima guidato da famiglie aristocratiche (che nominavano uno o due consoli che duravano un anno), successivamente il comune è retto anche da famiglie borghesi di media ricchezza. (Non il popolino).

Dapprima l'imperatore concede dei diritti alle città comunali, a patto di essere ben accolto, ricevere uomini in armi e le tasse.

A livello amministrativo le cariche comunali si riunivano in un arengario (consiglio) che eleggeva un console con funzioni militari e di ordine pubblico, supportato da un consiglio degli anziani.

Nel periodo del comune aristocratico, spesso le famiglie entravano in conflitto.

Il comune si fonda sui principi di: partecipazione collettiva, alternanza, eleggibilità e temporaneità dei funzionari.







I comuni italiani erano in buona parte diversi da quelli tedeschi o inglesi: governavano il contado, si sono scontrati con poteri maggiori (come l'imperatore) e avevano una milizia cittadina.



SCONTRO TRA COMUNI E IMPERO

Dopo il periodo degli Ottoni in Germania segue un periodo di vuoto di potere. 

Si scontrano due famiglie: la casata di Baviera e quella di Svevia (Guelfi e Ghibellini).


E il vincitore è un discendente di entrambe: Federico I di Hohenstaufen, detto il Barbarossa. (1122 -1190)
Nel 1154 diviene Re di Germania.

Decide di "scendere" in Italia per imporre il proprio potere tra i comuni.
In Italia è accolto da alcune città (Ghibelline, come Pavia e Lodi e successivamente Como) e a Pavia viene nominato Re d'Italia.

Ma città guelfe (come Milano) si ribellano e vengono assediate o distrutte.

Federico I arriva a Roma durante una predicazione e ribellione collegata ad Arnaldo da Brescia, che criticava il potere papale.
Federico aiuta il papa Adriano I, Arnaldo da Brescia viene fatto impiccare e il Barbarossa nominato imperatore.

Nel 1158 Federico I ordina la dieta di Roncaglia, per stabilire la constituto de regalibus, ossia:
1) l'impossibilità per i comuni di dichiarare guerra ad altri
2) Decidere un podestà imperiale che accompagnasse i lavori del console comunale
3) Regalie (diritti) imperiali: battere moneta, riscuotere tasse, amministrare la giustizia

Milano non accetta, le sue mura vengono distrutte e lasciato un funzionario legale (1162)
I comuni Guelfi però reagiscono:
- Anche grazie al Papa formano a Pontida la lega lombarda (1167) unendo molti territori del Veneto, della Lombardia e dell'Emilia.

Grazie al Papa Alessandro III viene ricostruita Milano e costruita Alessandria, che aveva il compito di porsi come ostacolo ad una successiva discesa imperiale.
Cosa che riesce nel 1174

Decisiva è la battaglia di Legnano (1176): l'imperatore viene sconfitto anche grazie all'uso del carroccio



Si giunge ad un accordo con la pace di Costanza (1183): permane l'autorità imperiale MA il comune ha diritto di dichiarare guerra, amministrare la giustizia ed avere magistrati propri.


La nascita di FEDERICO II e il tentativo "da sud" (1194)

Il figlio di Federico I, Enrico VI si sposa con Costanza d'Altavilla (Figlia di Ruggero II): l'idea è di dominare l'Italia da Sud quando non si è riusciti da Nord.


Federico I partecipa alla terza crociata ma muore nel 1190 annegato.

Enrico VI viene nominato imperatore a Roma, mira a guidare la Sicilia, ma muore nel 1197. Il figlio Federico II diviene Re di Sicilia da bimbo, ma viene messo sotto tutela dal papa Innocenzo III.

COMUNE PODESTARILE

Dopo la pace di Costanza (1183) il comune si arricchisce di edifici pubblici laici a livello architettonico; a livello politico si affida ad un podestà forestiero per evitare le faide tra famiglie.
Viene a formarsi una professione politica spesso itinerante.

Dal XIII secolo il comune accetta una componente popolare (borghese) che elegge un proprio Capitano dedito all'ordine pubblico ed alle funzioni militari.
Il contado nei comuni Italiani viene annesso alla città: molti contadini asserviti o salariati vengono liberati per vivere in città o in borghi franchi.



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Altro:

L'Italia e la pace di Lodi

Puntata del mythonauta su Como e l'isola comacina (de sfroos)

Incendio dell'isola comacina (1169) e maledizione del vescovo Vidulfo.




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