Kant, filosofo di Koningsberg, 1724 – 1804
« L’Illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da un difetto d’intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell’Illuminismo. »
Critica della ragion Pratica, la morale.
Video lezione sull'estetica di Kant, e la la sua critica del giudizio.
Critica della ragion pura (la conoscenza)
Rivoluzione copernicana della gnoseologia.
I giudizi (connessione di predicato e soggetto): giudizi sintetici ed analitici.
Sulla suddivisione della Critica della ragion pura:
Sensibilità, nell’estetica trascendentale: formata dalle intuizioni pure o forme pure dell’intuizione, ossia:
Spazio: forma pura esterna, utile alla Fisica.
Tempo: forma pura interna, utile alla Matematica.
Tavola delle categorie della critica della ragion pura:
Critica della ragion pura, il legislatore della Natura, l’Io Penso.
E le idee limite \ regolative della Dialettica trascendentale (terza parte della Critica della ragion pura)
Meritarsi la felicità più che raggiungerla.
---> La religione nei limiti della sola ragione: ricerca del sommo bene come aspirazione e idea regolative. Dove si incontrano felicità e morale.
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Critica del giudizio, Kant: l’estetica.
Bello e Sublime.
«Sebbene vi sia un incommensurabile abisso tra il dominio del concetto della natura o il sensibile, e il dominio del concetto della libertà o il soprasensibile, in modo che nessun passaggio sia possibile dal primo al secondo (mediante l'uso teoretico della ragione) quasi fossero due mondi tanto diversi che l'uno non potesse avere alcun influsso sull'altro... tuttavia il secondo [il mondo della libertà] deve avere un influsso sul primo [il mondo della necessità], cioè il concetto della libertà deve realizzare nel mondo sensibile lo scopo [il fine] posto mediante le sue leggi e la natura deve poter essere pensata in modo che la conformità alle leggi che costituiscono la sua forma possa accordarsi con la possibilità degli scopi che in esse debbono essere effettuati secondo leggi della libertà»
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Schema sui giudizi in Kant
In tutti i giudizi coi quali dichiariamo bella una cosa, noi non permettiamo a nessuno di essere di altro parere, senza fondare tuttavia il nostro giudizio sopra concetti, ma soltanto sul nostro sentimento, di cui così facciamo un principio, non però in quanto sentimento individuale, ma in quanto sentimento comune.
Il BELLO in estetica lo cogliamo in maniera intuitiva, in un accordo tra l'immaginazione e l' intelletto. Non è semplicemente il "piacevole", questo è soggettivo, per Kant il bello è oggettivo.
Accordo tra l'armonia della natura e l'esigenza soggettiva della libertà.
Il bello segue le categorie, e proprio per questo è armonico. Vediamo come.
a) Qualità: disinteresse, "Il Gusto è la facoltà di giudicare un oggetto o un modo rappresentativo mediante un compiacimento, o un dispiacimento, senza alcun interesse. L'oggetto di tale compiacimento si chiama bello."
b) Quantità: "Bello è ciò che piace universalmente senza concetto" piace universalmente, senza concetto. universale
c) Relazione: "Bellezza è forma della conformità a scopi di un oggetto, in quanto essa viene percepita senza rappresentazione di uno scopo. La bellezza è un gioco senza scopo che genera armonia.
finalità ordinata senza scopo
d) Modalità: senza concetto (necessario)
"Bello è ciò che viene riconosciuto senza concetto come oggetto di un compiacimento necessario"
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Il Sublime
Sublime è il senso di sgomento che l’uomo prova di fronte alla grandezza della natura sia nell’aspetto pacifico, sia ancor più, nel momento della sua terribile rappresentazione, quando ognuno di noi sente la sua piccolezza, la sua estrema fragilità, la sua finitezza, ma, al tempo stesso, proprio perché cosciente di questo, intuisce l’infinito e si rende conto che l’anima possiede una facoltà superiore alla misura dei sensi.
“Whereas the beautiful is limited, the sublime is limitless, so that the mind in the presence of the sublime, attempting to imagine what it cannot, has pain in the failure but pleasure in contemplating the immensity of the attempt.”
IL GENIO PER KANT
1) (regole e creatività) La natura ci impone le regole per osservarla (s e t e 12 categorie della critica della ragion pura) nell'arte il genio impone alla natura le sue regole, eppure, è sempre la natura a dargli questo talento, per cui il genio ha un talento naturale per trasformare ed interpretare le sue regole.
(regola sulla natura e creatività) «Il genio è il talento (dono naturale) che dà la regola all'arte. Poiché il talento, come facoltà produttiva innata dell'artista, appartiene esso stesso alla natura, ci si potrebbe esprimere anche così: il genio è la disposizione innata dell'animo (ingenium), mediante la quale la natura dà la regola all'arte»
2) non è insegnabile. Il genio non è consapevole del suo metodo, quindi non può neanche insegnarlo
«...nessun Omero, nessun Wieland può mostrar come facciano a sorger ed a comporsi nel suo cervello le sue idee, ricche sia di fantasia che di pensiero; perché, non sapendolo egli stesso, neppure può insegnarlo ad altri»
3) Crea un modello.
«...i prodotti del genio devono essere anche modelli, cioè esemplari; quindi, senza essere essi stessi frutto di imitazione, devono servire a tal scopo per gli altri, cioè come misura o regola del giudizio
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