Cartesio e Galileo: razionalismo empirico e metafisico
Rivoluzione scientifica
Galileo Galilei, (1564 – 1642), fisico, filosofo, astronomo e matematico italiano.
“Misura ciò che è misurabile, e rendi misurabile ciò che non lo 蔓La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.
"Dietro ogni problema c'è un'opportunità"
Vita
Galileo: metodo sperimentale e scientifico
Galilei schema
Cartesio, (1596 – 1650), filosofo e matematico francese.
« Si giunge così alla filosofia moderna in senso stretto, che inizia con Cartesius. Qui possiamo dire d'essere a casa e, come il marinaio dopo un lungo errare, possiamo infine gridare “Terra!”. Cartesius segna un nuovo inizio in tutti i campi. Il pensare, il filosofare, il pensiero e la cultura moderna della ragione cominciano con lui. » |
(Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Lezioni sulla storia della filosofia, Laterza, Roma-Bari 2009, p. 468.) -------------------- Filosofia di Cartesio come connessione multidisciplinare: « Volendo seriamente ricercare la verità delle cose, non si deve scegliere una scienza particolare, infatti esse sono tutte connesse tra loro e dipendenti l'una dall'altra. Si deve piuttosto pensare soltanto ad aumentare il lume naturale della ragione, non per risolvere questa o quella difficoltà di scuola, ma perché in ogni circostanza della vita l'intelletto indichi alla volontà ciò che si debba scegliere; e ben presto ci si meraviglierà di aver fatto progressi di gran lunga maggiori di coloro che si interessano alle cose particolari e di aver ottenuto non soltanto le stesse cose da altri desiderate, ma anche più profonde di quanto essi stessi possano attendersi » Razionalismo: la ragione è unica, la si usa in modo diverso.* ---> Non ci sono metodi diversi per arrivare alla verità, ma uno comune a tutte le scienze. IDEE PRINCIPALI 1) Piano cartesiano --> geometria analitica (espressione di algebra e geometria) «una scienza del tutto nuova, con la quale si possano risolvere in generale tutte le questioni proponibili in qualsiasi specie di quantità, sia continua sia discreta». 2) Inesistenza del vuoto (contro Democrito e Pascal) --> importanza del concetto di Estensione Per quanto riguarda il vuoto, nel senso in cui i filosofi prendono questa parola, cioè per uno spazio dove non c’è sostanza, è evidente che non c’è spazio nell’universo che sia tale, poiché l’estensione dello spazio o del luogo interiore non è differente dall’estensione del corpo. E come, dal fatto solo che un corpo è esteso in lunghezza, larghezza e profondità, abbiamo ragione di concludere che esso è una sostanza, poiché concepiamo che non è possibile che quello che non è nulla abbia dell’estensione, dobbiamo concludere lo stesso dello spazio che si suppone vuoto: cioè che, poiché c’è in esso estensione, c’è necessariamente anche della sostanza. 3) Il metodo (discorso sul metodo, 1637) 1. Necessità dell'evidenza (chiara e distinta) 2. Scomposizione negli elementi essenziali (analisi) 3. Ricomposizione ordinata (sintesi) 4. Controllo di non aver commesso errori o distrazioni (cura) [enumerazione] Il primo [passo] era di non prendere mai niente per vero, se non ciò che io avessi chiaramente riconosciuto come tale; ovvero, evitare accuratamente la fretta e il pregiudizio, e di non comprendere nel mio giudizio niente di più di quello che fosse presentato alla mia mente così chiaramente e distintamente da escludere ogni possibilità di dubbio.
4) Razionalismo * (contro la "prevalenza" dei sensi di Democrito e Galilei) --> la ragione resta superiore “Io sono un essere che pensa, che dubita, che nega, che conosce solo poche cose, che ne ignora molte, che odia, che vuole e che non vuole, che immagina, che ama e che sente. E che pur sapendo che tutte queste cose potrebbero anche non esistere, sa invece che esistono tutte dentro il suo cervello.” 5) L'idea radicale del dubbio iperbolico --> meditazioni metafisiche [applicazione del Metodo di cui sopra] Le meditazioni iniziano con il a) dubbio metodico, per cercare un "punto di verità" dal quale far partire tutto il resto della conoscenza. « ...non prendere mai niente per vero, se non ciò che io avessi chiaramente riconosciuto come tale; ovvero, evitare accuratamente la fretta e il pregiudizio, e di non comprendere nel mio giudizio niente di più di quello che fosse presentato alla mia mente così chiaramente e distintamente da escludere ogni possibilità di dubbio» b) Dubbio iperbolico --> genio maligno (e se fosse un Demone potente quanto dio ad ingannarmi?) « Io
supporrò, dunque, che vi sia, non già un vero Dio, che è fonte
sovrana di Verità, ma un certo cattivo genio [genium
aliquem malignum],
non meno astuto e ingannatore che possente, che abbia impiegato tutta
la sua industria ad ingannarmi. Io penserò che il cielo, l'aria, la
terra, i colori, le figure, i suoni e tutte le cose esterne che
vediamo, non siano che illusioni e inganni, di cui egli si serve per
sorprendere la mia credulità. Considererò me stesso come privo
affatto di mani, di occhi, di carne, di sangue, come non avente alcun
senso, pur credendo falsamente di aver tutte queste cose. Io resterò
ostinatamente attaccato a questo pensiero; se, con questo mezzo, non
è in mio potere di pervenire alla conoscenza di verità alcuna,
almeno è in mio potere di sospendere il mio giudizio. Ecco perché
baderò accuratamente a non accogliere alcuna falsità, e preparerò
così bene il mio spirito a tutte le astuzie di questo grande
ingannatore, che, per potente ed astuto ch'egli sia, non mi potrà
mai imporre nulla.» c) Cogito: di tutto mi si può ingannare, non del fatto che io sto dubitando «Non
v’è dunque dubbio che io esisto, s’egli m’inganna; e m’inganni
fin che vorrà, egli non saprà mai fare che io non sia nulla, fino a
che penserò di essere qualche
cosa. Fino a che dubito, anche della natura, anche di avere un corpo, esisto: perché quel genio maligno non mi può ingannare. Se egli mi inganna significa che io esisto, ed esisto nel mio dubitare: io penso, dunque sono. Io sono ora, una cosa che pensa. --- « Bisognava necessariamente che io, che lo pensavo, fossi qualcosa. E osservando che questa verità, penso dunque sono, era così salda e certa da non poter vacillare sotto l’urto di tutte le più stravaganti supposizioni degli scettici, giudicai di poterla accettare senza scrupolo come il primo principio della filosofia. » [E la memoria?] D) tipi di idee (innate, avventizie, fittizie) Avventizie: vengono da fuori Fittizie: immagine Innate: sono dentro di noi e) Dalle idee innate (quella di Dio) ---> dimostro l'esistenza di Dio --> Proslogion di Anselmo f) Dall'esistenza di Dio ritorno alla reale esistenza del mondo esterno Egli diviene garante della conoscenza umana. [Possibile critica: problema di circolarità: Dio esiste ed è buono --> allora esiste la realtà. Esiste la realtà --> quindi Dio è buono ed esiste] 6) Dualismo cartesiano (res estensa e res cogitans) Io penso (dubito) dunque sono (con certezza) --> non ho la stessa certezza sul mio corpo ---> quindi non sono il mio corpo. Corpo e pensiero sono due cose diverse. Io (pensiero) sono una cosa pensante e non estesa; il corpo è esteso e non pensante. Esse sono collegate dalla ghiandola pineale (che unificherebbe le esperienze dei due lobi e dei due mondi) <<da cui dipende il "temperamento" del sangue (Trattato sull'uomo, XI, 1649). L'interazione tra corpo e anima è così concepita: "La piccola ghiandola posta al centro del cervello (la ghiandola pineale) può essere mossa da un lato dall'anima e dall'altro dagli spiriti animali, che [...] sono solo dei corpi; ora succede spesso che le due spinte siano contrastanti e che la più forte impedisca l'effetto dell'altra.">> [in realtà è collegata al ciclo sonno\veglia] --> epifisi [Molto diverso dal Monismo di Spinoza] ---> problema mente-corpo a) Occasionalisti: il rapporto è stabilito da Dio [per prescienza - doppia armonia] b) Spinoza: critica al dualismo*-->La sostanza non ha bisogno altro che di se stessa (la mente è il cervello) --> qui pensiero ed estensione sono solo articolazioni della medesima sostanza. c) Leibniz: il rapporto estensione e pensiero è un caso particolare dello scontro classico materialismo-idealismo, --> ogni fenomeno è descritto da rapporti di forza\percezioni delle monadi --> armonia prestabilita di storie prospettiche. d) Empiristi: Si percepiscono solo realtà corporee. ---> esiste solo l'estensione corporea 7) Morale: solo principi e aforismi (morale provvisoria, non razionale ma ragionevole) <<Il buon senso è la cosa meglio distribuita nel mondo poiché ciascuno pensa d'esserne così ben provvisto che anche coloro che più difficilmente si accontentano di ogni altra cosa non sogliono desiderarne più di quel che ne hanno >> - controllo delle passioni (dominio assoluto di esse) - ripresa dei principi stoici - l'essere umano sono gli unici esseri viventi ad avere un'anima, gli animali sono più "corpi meccanici". Approfondimenti, possibili problemi - Introspezione resa troppo facile (conscio\inconscio; irrazionalità etc) - E la mente degli altri? Possiamo conoscerla? - Io sono un corpo, o ho un corpo? Dove sono? [scambi di coscienza, memoria digitale come altered carbon] Critica al dualismo (Spinoza \ Damasio)* [ancora problema mente -corpo] " sulla base della moderna neurobiologia, possiamo non solo dire che le immagini sorgono dal cervello, ma anche azzardare che una notevole percentuale di immagini che emergono nel cervello si formano grazie a segnali afferenti al corpo". "Il corpo inteso come organismo totale e non solo come cervello è la mente, e la mente è la rappresentazione dell'intero mio corpo. Non c'è dualismo, non c'è separazione, c'è l'identità tra l'uno e l'altro". - AI e Cartesio: se basta pensare per essere razionale, allora un androide così funzionante dovrebbe avere gli stessi diritti degli umani [blade runner, l'uomo bicentenario, test di turing] ---> problemi derivanti dal dualismo cartesiano sulla metafora cervello-software (sempre Damasio) "L'idea cartesiana di una mente scissa dal corpo può essere stata, attorno alla metà del ventesimo secolo, l'origine della metafora della mente come programma di software. Infatti se la mente può essere separata dal corpo, forse si può tentare di comprenderla senza alcun ricorso alla neurobiologia, senza che occorra lasciarsi influenzare da conoscenze di neuroanatomia, di neurofisiologia, di neurochimica. Ed è interessante notare questo paradosso: molti scienziati cognitivisti, convinti di poter indagare la mente senza rifarsi alla neurobiologia, non si considererebbero dualisti. Può esserci qualche venatura cartesiana di separatezza dal corpo anche dietro il pensiero di quei neuroscienziati i quali sostengono che è possibile dare una piena spiegazione della mente solo in termini di eventi cerebrali, lasciando ai margini il resto dell'organismo e l'ambiente fisico e sociale che lo circonda. [...] dire che la mente viene dal cervello è affermazione irrefutabile, ma io credo che sia meglio precisarla, e considerare le ragioni per le quali i neuroni si comportano in modo così meditato: è questa a mio parere, la questione critica. Sembra, inoltre, che l'idea di una mente distaccata dal corpo abbia forgiato il peculiare modo in cui la medicina occidentale affronta lo studio e il trattamento della malattia. La scissione cartesiana permea sia la ricerca che la pratica medica; con il risultato che le conseguenze psicologiche delle malattie del corpo in senso stretto di solito vengono trascurate, e prese in considerazione, semmai, solo in un secondo momento. Ancora più trascurati sono i fenomeni inversi, cioè gli effetti somatici di conflitti psicologici." ------------------------------------------ Altre fonti\ aforismi\schemi Video su come imparare qualcosa in 20 ore (iniziare a farlo per sperimentare) [collegamento con il metodo cartesiano]: Sempre sul metodo di studio \ apprendimento e la motivazione: Approfondimento per "temerari" sulla giocoleria e "imparare una cosa nuova" The imitation game, test di Turing: una macchina può pensare? |
- Dal momento che ora desideravo occuparmi soltanto della ricerca della verità, pensai che dovevo fare proprio il contrario e rigettare come assolutamente falso tutto ciò in cui potevo immaginare il minimo dubbio, e questo per vedere se non sarebbe rimasto, dopo, qualcosa tra le mie convinzioni che fosse interamente indubitabile. (parte IV; 1996)
- Anche quella che ho assunto poc’anzi come regola, cioè che le cose che concepiamo molto chiaramente e distintamente sono tutte vere, non è certa se non perché Dio è o esiste, perché è un essere perfetto e perché da Lui riceviamo tutto quello che è in noi. (parte IV; 1996)
Cartesio: schema
Approfondimento su Damasio, l'errore di Cartesio e il tema della coscienza
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