venerdì 3 aprile 2020

Conversione fonetica per ricordare i numeri


Conversione fonetica per ricordare i numeri


 Conversione fonetica per ricordare i numeri

Ora abbiamo già parlato di come ci si ricordi molto meglio qualcosa se si riesce a dare a quanto ricordato un senso, un’emozione, un’immagine. E’ quanto abbiamo detto nei principi basilari.
Con i numeri, è più difficile: come dare un senso alle banali cifre? Come poterle trasformare in qualcosa di divertente, significativo, emotivo?
I numeri si trasformano in sequenze, e da qui possono trasformarsi in immagini.


Numeri in lettere: il sistema maggiore
Ma i numeri possono trasformarsi anche in lettere. Ci sono vari metodi, tra cui il più famoso è appunto il Sistema Maggiore. Fu inventato nel 1648 da Stanislaus Mink von Wennsshein nel libro Relatio Novissima ex Parnassus de Arte Reminiscentiae (e poi diffuso dal più famoso Leibniz) raggruppando le consonanti ed i numeri seguendo la fonetica (0=t; 1=b,p,w; 2=c,k; 3=f,v; 4=g; 5=l; 6=m; 7=n; 8=r; 9=s).
Qual è il vantaggi? 
Beh, le lettere si trasformano in parole.
E le parole in frasi.
 Ed abbiamo già visto come ricordare entrambe, magari sotto forma di lista, o di acronimi, o di strumenti per ricordare altro. Come Chiavi.
Così credo sia più facile ricordare:
Luca va a fare la spesa rispetto a
5788450904091
no?
O per essere magari più pratici
Marco, non rompermi!
347 2243943
(sperando che il tel non appartenga a nessuno… non provate eh!)
Ma era per far capire come possa semplificare molte cose.
Ora direte: questo dà i numeri. Non che non sia vero, e su più fronti. Ma come funziona: semplice.
Si sostituisce semplicemente ad ogni numero da zero a nove una o più consonanti, si memorizza questa semplice trasformazione, e con un po’ d’allenamento avrete sviluppato una sorta di scrittura interiore”, che vi permetterà di mutare i numeri in lettere, e le cifre in sequenze di immagini o frasi.
Ecco la lista:
0 s-z, sc
1 t-d
2 n, gn
3 m
4 r
5 l, gl
6 c, g
7 ch, k, q
8 f, v
9 p,b
Dovete poi seguire alcune semplici regole (in parte implicite)
1) non usare vocali per trasformare i numeri. Perché? Perchè vien più semplice non assegnare alcun valore numerico alle vocali, di modo da poterle usare a vuoto per combinare altre parole – come ho fatto negli esempi sopra.
2) non contare le doppie: topo è uguale a toppa: vale sepre 18. Tonno è uguale a tono o tieni: vale sempre 12. Sarebbe molto più difficile fermarsi a contare quando si ripete una consonante.
3) considerate più che altro la pronuncia, la vocalizzazione, non la scritta. La c o g di 6, è dolce come in getto (61), o dolce (156) o cedro (614); la gh o k o c di 7 è invece dura, come in gatto (71 – ricordate di non valutare le doppie) o cane (72), vedi che sono amici? ?  , ed ovviamente come in quadro (714), per il 5: aglio è uguale ad ali (5).
4) Per il resto funziona come a scarabeo ?
Per essere più precisi, dunque, potremmo scrivere così
Num. Suono Lettere Esempio
1 dentale T, D tè, dio, ateo, due, atto
2 nasale N, GN neo, anno, gnè
3 mugolante M amo, mio, emme
4 vibrante R ara, re, oro, erre
5 liquido L, GL ali, lui, aglio, li
6 palatale C, G (dolci) ciao, oggi, ci, gi, agio
7 gutturale C, G, K(q) (dure) occhio, eco, chi, qui, ago, gay, acca
8 labiodentale F, V ufo, uva, via, uffa, avvio
9 labiale P, B boa, ape, oppio, oboe
0 sibilante S, SC,Z sei, esse, zio, ozio, ascia, scia
Per ricordare più facilmente, potete usare i suoni qui elencati crearne delle immagini, e associarli alla forma numerica.
Forma e numero
1 candela
2 cigno
3 forcone
4 barca
5 guanto
6 pipa
7 falce
8 pupazzo di neve
9 palloncino
10 stanlio e olio
Se mi avete letto in precedenza tutto ciò non sembrerà esoterismo, se no mi basta fare un esempio:
1 = ad un grosso dentone (suono dentale, d, t) che morde una candela (forma per uno)- inoltre la T assomiglia un po’ ad uno.
2 = un 
naso enorme (suono nasale, n) che vola e annusa un cigno, inoltre se la N la girate verso il basso, assomiglia vagamente ad un due.
3 = Un grosso micio (mugolante, miagolio) che viene infilzato, poveretto, da un tridente. E anche qui se fate cadere la M assomiglia un po’ a un tre.
E così via. Volendo, se preferite, potete usare i 
luoghi mnemonici, al posto delle forme dei numeri. Quindi immaginate un dente davanti alla porta di casa, un naso nel portico, e di seguito.




Alfabeto Mentale



Per memorizzare le lettere dell’alfabeto si possono associare quest’ultime a delle parole_immagini, o dei personaggi, qualcosa di facilmente ricreabile nella mente. Ricordando sempre come la nostra memoria ricorda sempre meglio quel che vede, si può usare questo sistema per memorizzare sequenze alfabetiche o alfanumeriche (in questo caso incrociando l’alfabeto mentale con quello fonetico o lo schedario mentale).
Quindi una possibile combinazione Lettera – Parola_immagine potrebbe essere:
A Albero
B banana
C cane
D dumbo
E esca
F fucile
G gabbia
H hotel
I incendio
J Jack (the ripper) o lo scheletro di Nightmare Before Christmas
K Ken il guerriero
L lago
M super mario
N nuvola
O orco
P pluto
Q quadro
R ringo
S stella
T toro
U usignolo
V violino
W whiskey
X Xavier o X ray
Y Yogurt o “Yes we can”, quindi l’immagine di Veltroni o Frankenstein di Burton (G. Wilder)
Z Zorro
Consigli:  in ogni caso cercare le Proprie combinazioni è sempre meglio, una volta fatte, provate a immaginare una sequenza due a due (non proprio una storia ma una concatenazione fra le immagini), per esempio: Da uno splendido albero (magari un faggio conosciuto, dategli un’identità) cresce un’enorme banana gialla e matura, che crolla in testa ad un povero cane che riposava all’ombra del faggio, sporcandolo di polpa che viene raccolta da Dumbo: la usa come esca, ma al posto di un pesce crea un fucile, e così via… Continuate fino alla Z e magari vedetevi la pelliccola-concatenazione un paio di volte.
Con un filo di pratica dovreste riuscire a vedere velocemente tutte le immagini_lettera dell’alfabeto mentale, sia in andata (dalla A alla Z) sia a ritroso, (dalla Z alla A).
In fin dei conti è uno stratagemma non molto diverso da quello usato nelle prime lezioni dei corsi di lingua o nei libri per bambini quando si insegna l’alfabeto.
Alfabeto visivo
O dalla prima fase dell’alfabeto Morse (la seconda correla a dei suoni, o dei simboli a tratti e punti ogni lettera).



Con l’alfabeto mentale potete ricordare sequenze casuali alfabetiche come: CQAYJP
Un 
cane disegna un quadro e, dentro la cornice, cresce un magnifico Albero dove una scatoletta di Yogurt (o Gene Wilder) danza con Jack (scheletro o squartatore) sotto gli occhi molto perplessi di Pluto.
Per le sequenze alfanumeriche (numeri e lettera), in stile targa si possono incrociare lo schedario mentale (per i numeri) e l’alfabeto mentale (per le lettere). Dunque per ricordare qualcosa come 77ZH82XK
potete immaginare una 
CaCca (fa molto Arale) che si splatta sulla faccia del povero Zorro, che ovviamente corre in Hotel a pulirsi, asciugandosi con tanto di Phon (PH suona come F). Peccato che dal suddetto Phon esca uno Xavier abbastanza surriscaldato e incavolato, tanto basta perché si trasformi in Ken il guerriero.

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