Sulla pena di morte…
Nonostante la cultura abolizionista del nostro paese (già Beccaria, a metà del 1700, parla della non utilità della pena di morte), spesso grandi fette di popolazione ed alcuni teorici ripropongono la necessità della pena capitale.
Per discutere di questo delicato argomento, si propone uno schema di riferimento per le motivazioni a favore della pena di morte e le motivazioni contrarie alla pena capitale:
Motivazioni a Favore della pena di morte:
A questi 5 punti si potrebbe aggiungere (in opposizione a tematiche contrarie alla pena capitale):
6. Lo Stato ha il diritto di uccidere, anche se si risponde ad un crimine con la sua ripetizione (altrimenti non avrebbe neppure il diritto di incarcerare un sequestratore)
7. Gli abolizionisti affermano che la pena di morte non sia più democratica, ma è ancora attiva in molti paesi degli stati uniti d’America, e l’America è la prima democrazia del mondo.
8. Contro l’irreparabilità della condanna a morte, i favorevoli alla pena di morte rispondono che in ogni caso va considerato l’errore umano e, che, in ogni caso, se si dovesse rivelare innocente un colpevole si potrebbe ricorrere (se ciò avvenisse prima dell’esecuzione) alla grazia del capo di stato.
Motivazioni contrarie alla pena di morte:
Sul punto 7 vedi http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/04/29/il-bianco-il-nero-la-pena-di.html
Per una breve indagine statistica sull’inutilità della deterrenza della pena di morte:
Un esempio storico: Sacco e Vanzetti, 1927 (Argomento e monologo di Vanzetti)
I paesi che attualmente usano la pena di morte:
Metodi di esecuzione della pena capitale
Una particolare attenzione è rivolta a coloro che devono eseguire l’iniezione letale. I giuristi americani si sono posti la domanda “Chi potrebbe sopportare il peso di aver ucciso qualcuno nonostante gli sia conferita questa competenza dall’ordinamento giuridico?” Gli Stati Uniti hanno risolto in modo molto pratico la questione. Durante il procedimento di esecuzione tre boia sceglieranno una delle tre siringhe, ma solo una ha un contenuto letale. La pratica richiama quella in cui, nelle fucilazioni, uno o più membri del plotone ha il fucile a salve, e nessuno è certo che il colpo letale sia partito dal proprio fucile. È attualmente previsto che, se le sostanze non sono disponibili entro 30 giorni dalla data fissata per l’esecuzione, la condanna va eseguita in altro modo.
Nessuno tocchi Caino ed il caso DJALALI, in Iran
http://www.nessunotocchicaino.it/azioneurgente/lettera-aperta-al-governo-italiano-sul-caso-djalali-30300849
(la canzone a Sanremo) https://www.youtube.com/watch?v=a5XpMlTwPZw
Tre film:
Alcuni famosi pareri sulla questione:
nell’Antico Testamento è scritto:
Nell’Antico Testamento (Genesi, 4,23-24)
« Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei. » (Giovanni 8,7)
(Nuovo testamento)
L’opinione di Seneca:
« Ma i costumi dei cittadini si correggono maggiormente con la moderazione nelle punizioni: il gran numero di delinquenti, infatti, crea l’abitudine di delinquere, e il marchio della pena risulta meno grave quando è attenuato dalla moltitudine delle condanne, e il rigore, quando è troppo frequente, perde la sua principale virtù curativa, che è quella di ispirare rispetto. » |
(De clementia, III, 20, 2) |
« Nello Stato in cui gli uomini vengono puniti raramente, si instaura una sorta di cospirazione a favore della moralità, della quale ci si prende cura come per un bene pubblico. I cittadini si considerino privi di colpe e lo saranno; e si adireranno maggiormente con quelli che si allontaneranno dalla rettitudine comune, se vedranno che sono pochi. È pericoloso, credimi, mostrare ai cittadini quanto più numerosi siano i cattivi. » |
(De clementia, III 21, 2(
E quella di Agostino
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« Ma pensi tu, forse, o uomo, che condanni chi fa tali azioni e poi le fai tu stesso, di sfuggire alla condanna di Dio? Ti burli forse dell’immensa bontà, pazienza e tolleranza di Lui? Ignori forse che la pazienza di Dio t’invita al pentimento? Tu invece con la tua durezza di cuore impenitente ti ammassi sul capo un cumulo di punizioni per il giorno della collera e del giudizio finale, in cui Dio, rendendo pubblico il Suo verdetto, darà a ciascuno secondo quel che avrà fatto in vita » | ||||||
(Agostino, Lettera 153)
E infine quello, più complesso, di Nietzsche
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